La cinque lire del Regno: il suo valore? Nemmeno lontanamente immaginabile

Un pezzo di storia italiana. Una moneta dall’immagine che è figlia di una intera epoca del nostro paese.

Moneta
Moneta (Adobe)

La storia impressa in un piccolo cerchio metallico, come forse mai fino a quel momento e probabilmente nemmeno dopo. Simbolo di un’epoca ormai smarrita nel tempo. Figlia di un tempo tanto lontano e tanto diverso da quello che oggi ci ospita e prova a farsi ricordare. Un piccolo oggetto capace di far compiere al suo fortunato possessore viaggi nel tempo istantanei, tra giorni ed avvenimenti che hanno caratterizzato la più o meno recente storia italiana.

Stiamo parlando della moneta da 5 lire. Nel secolo scorso, considerato il suo scarso valore già da un preciso periodo proprio del novecento, questa moneta è andata via via sempre più dimenticata. Il suo scarso utilizzo, in alcuni casi praticamente inutile ha fatto in modo che per quasi un secolo non si avesse memoria di una moneta che nel secolo ancora precedente aveva letteralmente spodestato monete dell’epoca, un vero e proprio gioiello.

La cinque con l’Aquila Sabauda: la più importante tra le monete di un tempo

Aquila Sabauda
Aquila Sabauda moneta

La cinque lire in questione risale al Regno d’Italia, siamo nel 1861 quando questo piccolo gioiello veniva coniato. Metalli preziosi, oro e argento, cosi come si faceva a quei tempi. Da un lato l’aquila, con il simbolo della famiglia reale, con scudo e fascino di un tempo ormai andato, dall’altro la figura di Vittorio Emanuele III. Una delle monete, in assoluto più preziose del suo tempo e non solo. Parliamo di una delle monete con maggiore valore tra quelle, oggi, ancora reperibili, almeno in teoria. Un vero e proprio tesoro per i collezionisti.

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Oggi questa moneta da cinque lire, con Vittorio Emanuele III e l’Aquila Sabauda è in generale una delle più considerate di tutti i tempi. Il fascino, l’imponenza e la bellezza stessa della moneta le consente di occupare i primissimi posti tra le preferenze dei collezionisti. La sua valutazione è l’ennesima conferma di quanto tutto questo sia assolutamente vero. Il prezzo di partenza è di circa 15mila euro, non proprio una valutazione comune. Per un esemplare poi perfettamente conservato, un fiore di conio insomma, il valore schizza vertiginosamente fino ad arrivare a ben 100mila euro. Un autentico gioiello, ad essere sinceri.

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