Bonus, l’ultimo treno: come avere 1000 euro in più sul conto corrente

Pochi giorni ancora per richiedere il Bonus Idrico e avere 1.000 euro direttamente sul conto corrente. Nessuna proroga, chi desidera richiederlo deve farlo al più presto.

bonus idrico
Pixabay

Il Governo eroga continuamente nuovi bonus per sostenere economicamente le famiglie italiane. Alcune agevolazioni richiedono l’ISEE, altre no, alcune sono aperte a tutti i cittadini, altre solamente a coloro che soddisfano particolari requisiti. Anche gli incentivi hanno, però, una scadenza. Tanti bonus sono stati prorogati dal 2020 al 2021 ma il 31 dicembre è la data ultima entro cui approfittarne. Un esempio è il bonus idrico, la misura che eroga mille euro sul conto corrente senza Isee a condizione che si effettuino interventi di risparmio idrico.

Tutto sul bonus idrico

La misura è accessibile a tutti, senza limiti reddituali. Prevede l’erogazione di 1.000 euro per sostituire sanitari, rubinetteria nuova o sistemi che impediscano gli sprechi dell’acqua e riducano i consumi. Nessun ISEE, dunque, per avanzare richiesta ma solamente la presentazione delle spese sostenute per le quali si otterrà il rimborso nella misura massima di mille euro. La documentazione dovrà essere inoltrata nel portale creato dal Ministero della Transizione Ecologica entro il 31 dicembre e fa riferimento ai lavori effettuati da gennaio a dicembre 2021. Dato che i fondi a disposizione sono 20 milioni di euro, calcolando un massimo di 1.000 euro ad intervento si deduce che i beneficiari saranno solamente 20 mila famiglie. Non sono previste proroghe né ampliamenti dei fondi.

Leggi anche >>> Bonus telefono 2021: di cosa si tratta e come si può ottenere

Spese sostenibili per l’accesso alla misura

L’accesso alla misura è possibile solamente effettuando specifiche spese ammissibili legate alla riduzione dei consumi dell’acqua – obiettivo dell’Agenda 2030 e del New Green Deal. Tra i requisiti richiesti troviamo la titolarità di un immobile esistente presso cui si svolgeranno i lavori volti al risparmio idrico. Dato che gli edifici dovranno essere esistenti, non sono ammesse alla misura le spese per interventi su edifici in costruzione, su demolizioni oppure su ricostruzioni. Inoltre, l’immobile di proprietà dovrà risultare censito su suolo italiano ed essere reperibile nel catasto.

I lavori ammessi sono quelli relativi al miglioramento dei sistemi di adduzione dell’acqua all’interno delle abitazioni private per poter ridurre gli sprechi. Non importa l’ambiente di riferimento, può essere sia il bagno che la cucina, e il lavori possono riguardare sia i sanitari che i rubinetti così come la sostituzione del soffione della doccia. Naturalmente, come più volte detto, la sostituzione dovrà essere rivolta ad un efficientamento dei vecchi dispositivi con l’acquisto di modelli di nuova generazione.

Impostazioni privacy