Lo spettro dell’Imu sulla prima casa ritorna su tutti noi: cosa dobbiamo aspettarci

Il Governo cederà alla richiesta dell’Ocse di applicare nuovamente l’Imu sulla prima casa? L’inquietante spettro della tassa odiata dagli italiani torna a farsi sentire ma si spera di cacciarlo al più presto.

Imu prima casa
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Siamo in un periodo economico particolarmente difficile. La pandemia ha causato problemi di entrate in tanti settori lavorativi, il Governo è impegnato nella continua erogazione di Bonus e incentivi per sostenere economicamente le famiglie, le imprese e i lavoratori che versano in situazioni di disagio e la povertà è aumentata. In questo contesto la reintroduzione dell’Imu sulla prima casa dovrebbe essere uno degli ultimi pensieri per gli italiani. Invece eccola qui, la voce del ritorno che non smette di circolare e terrorizza tante persone. L’agevolazione fiscale apprezzata da noi cittadini non piace all’Ocse e l’organizzazione non ne ha mai fatto mistero.

La pretesa dell’Ocse, reintrodurre l’Imu sulla prima casa

Continue critiche piovono dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico in relazione all’agevolazione fiscale che consente a noi italiani di non pagare l’Imu sulla prima casa. L’Ocse ha chiesto più volte ai vari Governi che si sono succeduti di reintrodurre la tassa per tutti e non solamente per determinate fasce di reddito. 

Mario Draghi è recentemente intervenuto sull’argomento rassicurando gli italiani. La riforma del catasto ci sarà ma nessuno subirà un aumento della tassa men che mai verrà reintrodotto l’Imu sulla prima casa. Il presidente del Consiglio lo ha affermato durante una conferenza stampa successiva alla riunione con il Consiglio dei Ministri nella quale si è discusso del Documento Economia e Finanza.

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La riforma del catasto

I proprietari di primi immobili possono dormire sonni tranquilli. Draghi ha chiarito che la tassa non scatterà per nessuno, neanche per chi ha redditi elevati. La revisione del catasto non nasce con l’obiettivo di fare cassa ma di studiare attentamente le individuazioni delle rendite degli anni passati e i coefficienti per la rivalutazione. E’ solo questione di trasparenza, dunque, e di elaborazione del piano della riforma delle rendite catastali. Sono previsti due step consecutivi. Il primo consisterà in una ricognizione informativa/statistica che verrà inclusa nel disegno di Legge Delega Fiscale presentato al Consiglio dei Ministri e che fungerà da base di partenza per la vera e propria riforma che seguirà. Le decisioni che verranno prese non coinvolgeranno la pressione fiscale in termini di aumenti né chiameranno in causa l’Imu sulla prima casa. 

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