Le aziende non riescono a trovarli: le figure professionali irreperibili

Quali sono le figure professionali che nessuna azienda riesce a trovare? Tantissimi posti di lavoro liberi.

Saldatore (Fonte foto: web)

Sapete qual è una professione nata da pochissimo e che già produce centinaia di “lavoratori”? Quella del tiktoker, che fa guadagnare davvero tantissimo. E di contro, ci sono invece dati preoccupanti per le imprese, su altri tipi di lavoro. Effettivamente, le società non riescono a trovare alcune figure professionali da aggiungere allo staff. Si parla di fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica ed ancora, fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati, artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento.

Difficile, anche assumere ad oggi un tecnico informatico o telematico, un tecnico di gestione dei processi produttivi di beni e servizi e gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali insieme agli ingegneri.

Perché non si trovano alcune figure professionali

Solo nel mese di settembre, secondo questa ricerca, le imprese in totale cercherebbero 526mila lavoratori nei vari settori. Più di mezzo milione di posti vuoti quindi, ma i valori sono ancora più alti se si calcola il trimestre che da settembre va a fine novembre. Le aziende, metteranno a disposizione circa 1,5 milioni di posti di lavoro. Più di tutte, assumono le industrie della meccatronica, seguite dalle metallurgiche, per poi finire con le industrie tessili e di abbigliamento e calzature.

Alcuni di questi lavori tra l’altro, potrebbero rientrare tra quelli senza obbligo di Green Pass. Andando poi nello specifico dei contratti offerti, maggioranza per quelli a tempo determinato che viaggiano su cifre vicine al 52,3% delle prossime entrate. In ordine, seguono i contratti a tempo indeterminato, i contratti di somministrazione, altri contratti di dipendenze, apprendistato e contratti di collaborazione.

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L’Italia inoltre, ha ricevuto 4,7 miliardi di euro direttamente dalla Commissione Europea, per coadiuvare il Paese alla respinta del Covid, per una ripresa socioeconomica sostenibile. Le piccole imprese di alcune Regioni in particolare, in questo modo, potranno proteggere i loro posti di lavoro. Esse sono: Abruzzo, Campania, Puglia, Molise, Basilicata, Sardegna, Sicilia e Calabria.

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