Green Pass al lavoro: i dipendenti per cui non è obbligatorio

Il Green Pass al lavoro è ormai obbligatorio, ma esistono dei rari casi in cui non è necessario esibirlo. Scopriamo quali sono e per quali motivi

Green Pass al lavoro
Fonte Facebook – Serie TV – Gomorra Notizie

Lo scorso 16 settembre in Italia è stata approvata attraverso un apposito decreto, la decisione di istituire il Green Pass obbligatorio per poter lavorare. Quindi, dal 15 ottobre 2021, chi è sprovvisto di certificazione, non può recarsi al lavoro e il titolare che ammette i dipendenti sprovvisti rischia una sanzione che oscilla tra i 600 e i 1500 euro.

Stando alle stime del Governo sono circa 15 milioni i lavoratori che dovranno attenersi a tale decisione. Esistono però dei casi eccezionali, in cui è possibile prestare servizio pur non essendo muniti di pass vaccinale. 

Green Pass al lavoro: chi è esonerato dall’obbligo di esibizione

Prima di addentraci nella questione è necessario capire per chi invece scatterà l’obbligo a partire dal mese prossimo. Sono compresi sia i lavoratori pubblici, che privati. La regola quindi vale anche per i professionisti con Partita Iva, lavoratori domestici, estetisti, parrucchieri, commercianti, artigiani, forze dell’ordine, personale degli uffici giudiziari e commissioni tributarie. 

Quindi sono ricompresi così come previsto dalla norma coloro che prestano attività materiale o intellettuale per mezzo della quale si producono beni e servizi in maniera regolamentata in cambio di una retribuzione. 

Nessuna differenza anche per quanto concerne le differenze contrattuali, quindi sono passibili di provvedimenti anche i lavoratori impiegati che non hanno un regolare contratto di lavoro.

In pratica il Green Pass al lavoro non è richiesto solo per coloro che tramite certificazione medica sono state esentate dalla vaccinazione. Ad esempio, coloro che per motivi di salute non possono effettuarla o che hanno avuto reazioni allergiche e avverse dopo la prima dose di vaccinazione. 

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Sono comprese anche le donne in gravidanza, ma in generale queste valutazioni spettano al medico dopo un’accurata visita e non al paziente in maniera arbitraria. Nemmeno i test sierologici che attestino l’immunità dal covid possono essere considerati sostituti del vaccino. 

Quindi, la cerchia è piuttosto ristretta. Tutti gli altri devono necessariamente trovare delle contromisure, onde evitare spiacevoli conseguenze dovute alla mancata esibizione del certificato verde. 

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