Un referendum potrebbe spazzare via uno dei bonus più amati dagli italiani

La possibilità che in tanti temono presto potrebbe concretizzarsi. Un noto personaggio del mondo della politica è pronto a far partire un quesito sull’abolizione del Reddito di Cittadinanza 

Reddito di Cittadinanza
Soldi bonus (Fonte foto: Pixabay)

Il Reddito di Cittadinanza ormai da diverso tempo è stato preso di mira dalle forze politiche. Con l’avvicendamento tra il Governo Conte e il Governo Draghi ha iniziato a vacillare, visto che il nuovo esecutivo ha palesato a più riprese di non gradire le modalità attraverso cui viene erogato. 

Quindi, all’orizzonte ci sono diverse possibilità per quanto riguarda il futuro di questo strumento, che ha si aiutato gli italiani in questi anni caratterizzati da crisi finanziaria e crisi sanitaria, ma non ha mai risolto il problema dell’occupazione. Ragion per cui non è escluso che possa essere addirittura abolito.

Reddito di Cittadinanza: chi c’è dietro la proposta di abolizione

A tal proposito il leader di Italia Viva Matteo Renzi sembrerebbe pronto a presentare un quesito per arrivare al Referendum per l‘abolizione del Reddito di Cittadinanza. Lo ha annunciato in diretta televisiva a LA7, che vuole lasciare la decisione finale agli italiani.

Queste le sue dichiarazioni in merito alla decisione di andare a fondo per quanto concerne di cancellare definitivamente il RDC: “Voglio riaffermare l’idea che la gente deve soffrire, rischiare e giocarsela. Se non ce la fai, ti diamo una mano, ma bisogna sudare”. 

Per riuscire nel loro intento Italia Viva fa leva sull’appoggio di Forza Italia e della Lega (che aveva votato la misura ai tempi del primo Governo Conte in cui si erano coalizzati con il Movimento 5 Stelle).

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I più maliziosi hanno già fatto dietrologia sulla vicenda. Italia Viva infatti nei recenti sondaggi politici non è andata oltre il 2,4%, anzi per alcune indagini la percentuale è ancora più bassa. Con questi numeri alle prossime elezione non è detto che si riesca a superare la soglia di sbarramento del 3%. 

L’ipotesi che dietro alla manovra per la abrogazione del RDC ci siano delle ragioni politiche non è quindi da escludere. Ad ogni modo, se dovesse concretizzarsi, per l’Italia sarebbe l’ennesimo grande ribaltone degli ultimi anni.

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