Lavoratori stagionali, altro che Reddito di Cittadinanza: è record in Italia

La vulgata che voleva i giovani più orientati a ottenere il sussidio che cercare diventare lavoratori stagionali. La smentita arriva dall’Inps. 

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Non sempre è bene prestare fiducia alle voci di corridoio finché, a intervenire, non sono dei dati certi. Il Reddito di Cittadinanza, negli ultimi tempi, è stato più volte accostato a un trend negativo sviluppato dagli italiani che, a quanto pare, preferirebbero percepire lo strumento di sussidio piuttosto che procedere alla ricerca concreta di un impiego. A rimetterci, sempre stando alle ultime voci rincorse, sarebbero stati i lavoratori stagionali. Un calo occupazionale che, a quanto pare, secondo l’Inps non ci sarebbe stato.

L’impressione in realtà abbastanza plausibile. I lavoratori stagionali, infatti, piuttosto che percepire stipendi bassi per poco tempo, avrebbero preferito continuare a prendere il Reddito. Beh, secondo l’Istituto di previdenza sociale non sarebbe così. Anzi, contro ogni aspettativa i contratti regolari stagionali hanno visto un sorprendente aumento: + 142 mila, ovvero un record per il nostro Paese. In pratica, l’Inps smentisce quella che, dati alla mano, ha assunto le proporzioni di un’informazione non veritiera. Una bufala per intenderci.

Lavoratori stagionali, l’aumento che non ti aspetti: i dati Inps

Il sunto che ne viene fuori è che la retorica sull’argomento era, appunto, solo retorica. Con una retribuzione adeguata e un contratto garantito, a quanto pare, i giovani hanno ancora voglia di rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare. Il tutto sembra essersi quindi declinato su una questione propagandistica più che di dati reali, almeno secondo l’Inps. Anche se resta il fatto che continua a essere fondamentale una maggiore sinergia con i centri per l’impiego nello smistamento dei lavoratori. Fermo restando che, sempre secondo i dati Inps, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza continuano a essere estremamente numerosi.

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Insomma, un po’ la crisi e un po’ la mancanza di impieghi ben retribuiti, avevano indotto a credere che il giovane preferisse attendere in casa e percepire l’indennità. A quanto pare, invece, la situazione è ben diversa anche in quei settori che alcuni esponenti politici avevano indicato come maggiormente in penuria di lavoratori stagionali. Ad esempio, secondo l’Inps, 142.272 contratti stagionali non si vedevano da un pezzo in Italia. Basti pensare che nel 2017 furono appena 78 mila, 90 mila nel 2018. La differenza, pur non parlando di grandi numeri, è piuttosto sensibile. A quanto pare, la strada dei contratti regolari stagionali è stata intrapresa. E di sicuro conviene a tutti.

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