Coprifuoco per i videogiochi online: l’ultima pazza idea è ora realtà

Incredibile ma vero, è stato istituito il coprifuoco anche per i videogiochi online. Vediamo che impatto ha avuto questo nuovo divieto

Coprifuoco per i videogiochi
Fonte Unsplash

Con la fine dell’estate l’incubo coprifuoco torna ad aleggiare sull’Italia e sul mondo. Un’ipotesi che al momento è più una mera preoccupazione generale che realtà, ma visto il periodo è lecito aspettarsi di tutto.

In attesa di capire come si evolverà la situazione e di quale impatto avranno i primi freddi sulla curva dei contagi, è un altro il coprifuoco che ha attirato l’attenzione a livello globale. Si tratta di una limitazione per quanto concerne i videogiochi online. Ecco di cosa si tratta nel dettaglio.

Coprifuoco per i videogiochi online: ecco in quale paese è entrato in vigore

La rivoluzionaria idea, decisamente antitetica rispetto all’evoluzione della società moderna è stata varata in Cina. Quindi nel paese più popolato del mondo, la possibilità di giocare online sarà limitata solo a determinate fasce orarie. 

Un vero e proprio controsenso se si pensa che per i cinesi i videogames rappresentano un introito di circa 40 miliardi di dollari. Inoltre con l’ufficialità della disposizione hanno perso il 10% alla borsa di Hong Kong. Ritornando alla restrizione, i minori potranno giocare un’ora al giorno dalle 20 alle 21 dal venerdì alla domenica. Quindi solo 3 alla settimana rigorosamente nel weekend, in modo tale da non avere troppe distrazioni durante la settimana.

Prima la normativa prevedeva 1 ora e mezza al giorno. Questa ulteriore stretta ha come obiettivo quello di ridurre l’uso eccessivo di questi strumenti da parte dei ragazzi e soprattutto le ripercussioni che possono avere a livello di salute (sia fisica che mentale).

Il tempo eccessivo passato davanti al pc a giocare infatti ha delle conseguenze sul rendimento scolastico, sulla vista e sulla propensione a fare attività sportiva. La dimensione sedentaria che si crea rimanendo troppo tempo a casa al computer di certo non spinge i giovanissimi a praticare sport e a giocare all’aria aperta.

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Per attuare ciò è richiesta la registrazione online ai giochi (fatta rigorosamente con nomi reali). I fornitori dovranno provvedere ad utilizzare il servizio di riconoscimento facciale per l’accesso, in modo tale che nessuno possa “imbrogliare”.

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