Pensione, attenti alla batosta: chi rischia di non andarci mai

Scenario da incubo per molti lavoratori che rischiano di non andare mai in pensione. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.

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Il lavoro nobilita l’uomo, in quanto ci consente di ottenere i soldi necessari per riuscire ad acquistare i vari beni e servizi di nostro gradimento. Allo stesso tempo non si può negare come i vari impegni e scadenze da rispettare si rivelano essere spesso anche fonte di problemi. Proprio per questo motivo non stupisce che siano in molti a non vedere l’ora di accedere al trattamento pensionistico.

A tal fine, come noto, bisogna essere in possesso di determinati requisiti, sia dal punto di vista anagrafico che contributivo. Proprio in tale ambito si rischia di dover fare i conti con un’amara sorpresa. Sono molte, infatti, le persone che rischiano di non andare mai in pensione. Ma in quali casi? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Pensione, chi rischia di non andarci mai: tutto quello che c’è da sapere

In attesa di scoprire quali novità verranno introdotte dall’esecutivo a guida Draghi con la  riforma delle pensioni, sono in molti a temere di non raggiungere mai tale importante traguardo. Questo è possibile in quanto si rischia di non riuscire a maturare i requisiti richiesti. Ne sono un chiaro esempio coloro che lavorano a nero, che finiscono pertanto per non raggiungere il minimo contributivo richiesto per andare in pensione.

Minimo, ricordiamo, che per coloro che hanno maturato contributi prima del 1° gennaio 1996 è pari a 20 anni. Questi possono accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età. Chi ha maturato almeno 5 anni di contributi, tutti dopo il 1° gennaio 1996, inoltre, può andare in pensione all’età di 71 anni. Nel caso in cui non si raggiungano tali requisiti, ecco che non è possibile andare in pensione.

Una situazione che coinvolge, purtroppo, un numero crescente di lavoratori. Basti pensare a coloro che perdono il lavoro, ad esempio, alla soglia dei 60 anni. Se raggiunta tale età hanno già maturato 20 anni di contributi, allora è possibile accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 67 anni. In caso contrario non è possibile andare in pensione.

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Ma non solo, chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, deve aver maturato all’età di 67 anni una pensione pari o superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. Chi, ad esempio, pur avendo maturato 20 anni di contributi, ha svolto attività poco retribuite, ecco che non può andare in pensione all’età di 67 anni. In questo caso, comunque, sarà possibile accedere al trattamento pensionistico all’età di 71 anni.

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