Intossicazione alimentare ad Ischia: cosa accadeva in cucina

L’intossicazione alimentare che ha messo in ginocchio un intero albergo ad Ischia: si indaga sulle possibili cause

Ambulanza (Fonte foto: web)

Sicuramente non ne saranno contenti i proprietari dell’hotel, resosi protagonista di una intossicazione alimentare di gruppo, ieri sull’isola campana di Ischia. Settimana pesante per chi effettua controlli di qualità in tal senso: pochi giorni fa Lidl ha ritirato dei prodotti a causa dell’ossido di etilene.

A differenza della nota catena però, l’albergo ischitano non ha fatto in tempo ad evitare il peggio ed ora sicuramente sarà costretto a convivere con una pessima pubblicità, almeno fino alla fine di quest’estate. Il caso, ha coinvolto un centinaio di persone, anche se non tutte con lo stesso livello di attenzione.

L’intossicazione alimentare: cosa è successo in cucina

Almeno 25 persone secondo i dati, hanno sia mostrato i sintomi che richiesto cure mediche, proprio per un’intossicazione alimentare. Tutti hanno avuto bisogno di un ricovero presso la struttura dell’ospedale Rizzoli di Ischia. Altre persone poi, sono state comunque raggiunte dal virus, ma in modo più debole. Per loro, è bastato un periodo di permanenza in albergo.

Le indagini, sono logicamente finite proprio nella cucina dell’hotel, da dove sarebbe partito il tutto. Bisogna capire in che modo. Sintomi uguali per tutti, colpiti da dissenteria. Per questo, gli operatori sanitari hanno avuto bisogno di un particolare protocollo per non lasciare indietro nessuno ed assicurare uguale assistenza a tutti coloro che erano stati colpiti. Il tutto, si è verificato nella notte del 17 agosto.

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Il numero degli ospiti che avevano avviato le lamentele era abbastanza esiguo inizialmente, arrivano a stento ad una decina, ma in qualche ora è aumentato, arrivando quasi alle trenta unità. Anche se con sintomi meno forti, comunque almeno un altro centinaio di persone è stato costretto a non abbandonare l’hotel per diverse ore. Per ora, intanto che le indagini fanno il loro corso, c’è una sola certezza. Nessun ricoverato ha riscontrato problemi gravi e nessun paziente è in pericolo.

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