Scampato pericolo a Milano: la truffa sarebbe costata 100mila euro

Truffa da centinaia di migliaia di euro, sventata a Milano: cinque italiani indagati per il giochino del rip deal

Polizia (Fonte foto: web)

Si parla dell’ormai famoso Rip deal, quando un truffatore propone ad un’ignara vittima, una operazione non proprio corretta, in cambio di un cospicuo guadagno. Almeno il guadagno è promesso, ma statene certi, non avverrà mai. Il truffatore mette in ballo la sua mediazione per far guadagnare tanti soldi, anche in diversa valuta, a chi crede di fare l’affare.

E proprio in Italia è stato tentato un tipo di colpo simile, pochi giorni fa a Milano. Fortuna che stavolta i malintenzionati hanno beccato una potenziale vittima un po’ più sveglia, che all’ultimo ha deciso di non accettare l’affare e si è insospettita. Conseguenza, patto non concluso e denuncia alle autorità.

La truffa da centinaia di migliaia di euro

La vittima ed il truffatore si erano anche accordati per un vero e proprio incontro di persona, che sarebbe avvenuto in via Mengoni, in una sala conferenze che avrebbe gettato fumo negli occhi della vittima, ma che semplicemente era stata fittata dai truffatori, tramite pagamento con carta di credito.

Gli investigatori, sono risaliti a ben cinque italiani che volevano mettere in atto la truffa, imbrogliando un cittadino macedone. Attenzione quindi sempre a cosa ci viene proposto, soprattutto con un guadagno stranamente alto. Ad essere in pericolo intanto, sono anche le nostre password, con l’ultima idea hacker che ha già funzionato abbastanza.

Tornando al colpo milanese, la polizia ha disposto delle telecamere nella suddetta sala conferenze, per capire in che modo andasse avanti la truffa. Sul luogo oltre alla vittima, arrivavano tre persone ben vestite. Due sono entrati in sala con la vittima ed una è rimasta al bar, mentre due rimanevano fuori per sorvegliare la zona. La brutta sorpresa, è arrivata con l’irruzione degli agenti. I truffatori avevano tutti diverse valigette con dei soldi, molti però segnati dalla dicitura “fac-simile”.

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Dai racconti della vittima alle autorità, questa sarebbe stata contattata via mail da un presunto intermediario che prometteva un ottimo scambio in danaro. Il cambio di valuta si sarebbe tenuto tra Italia e Turchia, con un ingarbugliato inganno a favore dell’investitore. Lui avrebbe portato 100mila euro in Italia, ed in Turchia avrebbe ricevuto 90mila euro in valuta del posto, che poi il figlio avrebbe dovuto consegnare ad un altro intermediario. Fortuna che quei 100mila euro in contanti, non sono mai stati consegnati dalla vittima che ha capito tutto in anticipo.

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