Dal Comune, un regalo per la casa: ben 28 mila euro a una sola condizione

Trasferire la propria residenza in una cittadina sotto i 2 mila abitanti. Il piano della Regione Calabria prosegue il filone del progetto “casa a un euro”.

Casa residenza Comune
Foto ©oAdobeStock

Dalle case praticamente regalate a una sfida sotto la pioggia, come nel recente doodle “olimpico”. Il piano di ripopolamento passa sempre e inevitabilmente dal desiderio e dal coraggio. Quello di stabilirsi davvero in qualche posto nuovo nel primo caso e avere abbastanza forza d’animo per farlo nel secondo caso. Si è cercato in ogni modo di favorire la rinascita dei piccoli comuni, persino quasi regalando le abitazioni. Una casa a un euro per garantirsi un nido in una minuscola frazione dell’Appenino. Molte amministrazioni ci hanno provato anche in questa direzione.

Il successo non è stato molto: una casa acquistata a queste condizioni significa lunghi lavori di restauro, in certi casi letteralmente il rifacimento della palazzina. Un impegno ritenuto da molti fin troppo gravoso. Tuttavia, non ci si è fermati lì. Anzi, si è colta l’occasione per sperimentare una nuova forma di promozione dei piccoli borghi la quale, forse non per caso, arriva dalla Calabria. In ballo c’è un bonus, da ben 28 mila euro.

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Casa, il piano dei piccoli centri: chi sposta la residenza ottiene un premio

Il progetto ha coinvolto nove piccoli comuni, un gruppetto composto da cittadine sparse fra le province di Reggio Calabria, Cosenza e Crotone. E il premio, piuttosto significativo, è destinato a coloro che, dimostrando grande coraggio, andranno a spostare la propria residenza in uno di questi paesi. L’obiettivo, sullo slancio della casa a un euro, è quello di rilanciare i borghi della regione, favorendo la ripresa dell’attività economica anche nelle città più piccole e tradizionalmente soggette ad abbandono, soprattutto da parte dei giovani.

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Si tratta letteralmente di un “Reddito di residenza attiva” e porterà 28 mila come supporto per massimo 3 anni a chi deciderà di posizionare idealmente (e non solo) la sua casa in una di queste nove città. La speranza è che l’idea possa stimolare perlomeno il rientro dei cittadini allontanati e magari far ripartire il motore anche nella Calabria più endemica. Le cittadine aderenti sono: Aieta, Albidona, Civita, San Donato di Ninea, Bova, Samo, Sant’Agata del Bianco, Caccuri, Santa Severina. A poter partecipare, saranno i cittadini fra i 18 e i 40 anni di età che vengono, appunto, da un Comune con più di 2 mila abitanti o da un Paese straniero. Una volta trasferiti, grazie ai fondi ricevuti dovranno aprire un’attività commerciale. Per due o tre anni dovrebbe essere assicurata un’entrata mensile di 800-1.000 euro. Quindi sotto a chi tocca: varrà la pena di piazzare la propria casa in una di queste città?

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