Bollette, il trend dice mercato libero ma gli esperti frenano: “E’ un bluff”

Costi nascosti, poche garanzie e prezzi tutto sommato non convenienti. Il bilancio di Arera sul mercato libero non dà buone notizie per le bollette.

Bollette
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Il trend del momento, per quanto riguarda le bollette, parla chiaro: sono sempre di più gli utenti che decidono di trasferire le proprie utenze nel novero del mercato libero. Anzi, secondo l’ultimo rapporto dell’Autorità di regolazione per Energia reti e ambiente (Arera), dal monitoraggio dei mercati emerge che almeno il 57% degli utenti ha scelto di trasferirsi nel mercato libero per l’energia elettrica (bassa tensione) e addirittura un 60,2% per il gas. Un’indicazione piuttosto precisa sulla tendenza generale.

In sostanza, sono sempre più gli utenti che vengono attratti dalle opportunità del mercato libero, rinunciando anche agli aspetti tutelativi. E si tratta soprattutto di giovani tra i 18 e i 29 anni, addirittura per l’81%. Molti dei quali, peraltro, ha già optato per un cambio di gestore all’interno del mercato libero dopo esservi già entrato in precedenza. Tuttavia, secondo l’analisi Arera, il mercato libero non sarebbe poi un incentivo così conveniente. Perlomeno nell’ambito della competitività di mercato, visto che oltre la metà dei clienti che lasciano le tutele firmano un contratto con lo stesso fornitore.

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Bollette, perché non conviene il mercato libero

In sostanza, per certi versi, il servizio di maggior tutela offre migliori garanzie. Del resto, il prezzo di quest’ultimo è regolato proprio dall’Arera e, vale la pena ricordarlo, dal 2023 non esisterà più. In questo senso, il mercato libero dovrebbe costituirsi come un buon deterrente alle bollette care e offrire perlomeno una buona competitività in ottica mercato. Tuttavia non sempre è così. Delle 5 mila offerte censite da Arera per i due settori, solo una piccolissima percentuale ha mostrato costi più convenienti rispetto al settore delle tutele. Oltre il 90% delle offerte del libero mercato, quindi, si presentava come meno conveniente.

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Un quadro abbastanza sconfortante se si considera, appunto, che dal 2023 il mercato libero andrà a farla da padrone nell’ambito delle utenze. Gli stessi consumatori, peraltro, hanno lamentato la poca trasparenza da parte dei fornitori, oltre che l’assenza di garanzie nei contratti, soprattutto sui costi. Il confronto, in questo caso, risulta l’arma migliore a nostra disposizione: ossia, prima di procedere al cambio di gestore, andranno vagliate le varie offerte, cosa possibile anche tramite il Portale Offerte di Arera. L’obiettivo è quello del risparmio ma anche della tutela. Sì, quella che andrebbe a scemare ma che continua a essere richiesta dagli utenti. Almeno nei suoi aspetti essenziali.

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