L’occhio della Finanza sui bonus: ecco chi rischia

Lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza sui crediti d’imposta. Un’irregolarità significherebbe lasciarli per strada.

Controlli bonus Finanza
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La permanenza della politica dei bonus non significa che questi siano al riparo da una serie di controlli mirati. La Guardia di Finanza, infatti, tiene la guardia alta per quel che riguarda le agevolazioni messe a disposizione in tempo di pandemia. I bonus fiscali soprattutto, ma anche i crediti di imposta falsi: lo sguardo delle Fiamme Gialle si posa su tutto ciò che potrebbe essere potenzialmente passibile di falsificazione o veicolo di raggiro. Le verifiche della Finanza puntano soprattutto sulle imprese, così da individuare chi ha operato investimenti nei settori della ricerca e dello sviluppo.

Una fase di controllo coadiuvata dall’Agenzia delle Entrate, che avrà il compito di fornire le banche dati per i controlli ma anche eventuali alert qualora dovessero emergere situazioni poco chiare. A questo punto viene da chiedersi quali saranno non solo le agevolazioni più controllate ma anche se qualcuno, anche per variazioni non gravi, possa finire per giocarsele. Come sempre, qualcuno rischia più di altri.

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Finanza, occhio sui bonus: le attività più controllate

La circolare del 28 luglio 2021 mette nero su bianco quali saranno le metodologie adottate. In modo particolare, sotto lo sguardo incrociato di Entrate e Finanza, andranno a finire le imprese che svolgono un’attività che, economicamente, è ritenuta non congruente ai crediti d’imposta richiesti. Il modus operandi è semplice: verranno verificati i dati delle dichiarazioni dei redditi integrativi in diversi anni, oltre che il quadro RU e anche l’uso che viene fatto in compensazione dei crediti. In caso di dichiarazioni inviate nello stesso giorno, il controllo sarà automatico.

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Attenzione anche ad altri fattori. Non presentare riferimenti ad attività di ricerca e sviluppo, come detto, sarà un modo semplice per attirare l’attenzione della Finanza. Inoltre, anche pagare ruoli e oneri fiscali (o previdenziali) del personale con i crediti d’imposta sarà un passepartout per chi verifica. Stesso discorso per la mancata presentazione di un bilancio d’esercizio. In caso di situazioni più elaborate o di progetti complessi, la Finanza richiederà un intervento del Ministero dello Sviluppo Economico. Per quanto riguarda la documentazione, l’occhio di falco guarderà all’effettività, all’inerenza dei costi e all’ammissibilità. Una combinazione che, se irregolare, potrebbe far saltare i crediti d’imposta.

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