Raddoppio del Bonus bagno: nuove occasioni di ristrutturazione

Il Bonus bagno è compatibile con il Bonus mobili per una doppia occasione di risparmio. Scopriamo cosa significa in termini di detrazione Irpef e quali sono le spese ammesse.

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E’ il momento perfetto per decidere di ristrutturare il bagno. I costi si potranno contenere grazie alla detrazione Irpef del 50% non eccedendo i 96 mila euro totali. Il rimborso sarà spalmato in 10 anni con dieci quote di uguale importo con la possibilità aggiuntiva di approfittare della cessione del credito o dello sconto in fattura per le spese effettuate nel 2020 e nel 2021.

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Spese ammesse per la detrazione

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La detrazione del 50% si potrà ottenere esclusivamente qualora si effettuino lavori di manutenzione straordinaria. Si tratta di interventi volti alla realizzazione e al miglioramento dei servizi igienici. Sono ammessi, dunque, i lavori di rinnovamento, di messa a norma del bagno, di rifacimento degli impianti idrici e sanitari e dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

Cambiare sanitari e rubinetti rientra tra le spese ammissibili alla detrazione solo se l’intervento è abbinato al rifacimento degli impianti. In caso contrario si tratta di manutenzione ordinaria e, dunque, non rientrerà nel Bonus bagno. Per poter approfittare della detrazione, poi, ricordiamo che le spese dovranno essere effettuate con bonifico parlante completo di causale di versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e codice fiscale del beneficiario del pagamento (o partita IVA).

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Bonus mobili e Bonus bagno, accoppiata vincente

I soggetti che usufruiranno del Bonus bagno potranno godere anche della detrazione Irpef del 50% prevista dal Bonus mobili. Ciò significa che potranno essere dimezzate anche le spese per l’acquisto dei mobili da bagno. Naturalmente, il Bonus mobili può essere utilizzato per comprare mobili per qualsiasi stanza della casa. Le indicazioni sono sempre le stesse, pagamenti tracciabili e detrazione restituita con rate annuali. Non è previsto, infatti, né lo sconto in fattura né la cessione del credito. Le rate saranno 10 per un massimo di 16 mila euro.

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