Qual è il limite di spesa in contanti per non rischiare sanzioni

Conoscere il limite di spesa in contanti da non superare è fondamentale per non rischiare pesanti sanzioni. Scopriamo qual è.

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Le domande relative all’uso dei contanti stanno diventando sempre più frequenti a causa dei cambiamenti che stiamo attraversando. La limitazione del contante è priorità per il Governo al fine di dare un freno ad attività illecite di riciclaggio di denaro e per bloccare l’evasione fiscale. La situazione ancora incerta, però, fa sorgere molti quesiti. Ci si chiede, ad esempio, come può pagare chi non ha un conto corrente e dunque non possiede carte di credito e bancomat. Le carte prepagate e le ricaricabili saranno la soluzione a tale problematica o non potranno essere utilizzate per spese ingenti?

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I limiti di cui tener conto per la spesa in contanti

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Le norme antiriciclaggio sono chiare e sempre più attente alle operazioni effettuate con il contante. I conti corrente sono controllati costantemente, i prelievi, i versamenti e i bonifici devono poter essere giustificati pena il ricorso a sanzioni piuttosto importanti. I pagamenti in contante sembrano essere, ormai, un ricordo lontano ma come possono comportarsi quelle persone che non hanno un conto in Banca?

A partire dallo scorso 1° luglio 2020 il limite massimo di spesa con contante è di 1.999,99 euro. Questa soglia vale sia per gli acquisti che per il prestito di denaro a parenti ed amici. La differenza di limite tra il periodo precedente alla data segnalata e quello successivo è notevole. In precedenza, infatti, la soglia era fissata a 3 mila euro mentre in anni ancora antecedenti i cittadini erano liberi di spendere anche 12.500 euro in contanti. 

Superando la soglia minima, si rischiano sanzioni fino a 50 mila euro.

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Gli strumenti di contrasto alla criminalità

Per combattere l’evasione fiscale e la criminalità connessa all’utilizzo di denaro contante, il Governo ha ideato degli strumenti per invogliare i cittadini a prediligere i pagamenti elettronici. La Lotteria degli scontrini è un esempio di misura adottata per favorire le transazioni registrate. Allo stesso modo, l’introduzione del Bonus Pos è stata ideata per rendere il rapporto tra esercente e pagamenti elettronici migliore. I venditori, infatti, non sono contenti dei costi di commissione che devono corrispondere ogni qualvolta un cliente paga con bancomat o carta di credito.

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