Coppia trova un tesoro grazie a Google Earth: quanto hanno guadagnato

Impresa compiuta da due paleontologi dilettanti grazie a Google Earth. Scoprono un giacimento di fossili marini di 150 milioni di anni fa.

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Due paleontologici britannici alle prime armi hanno sfruttato la tecnologia di Google Earth per scovare uno dei giacimenti di fossili marini più grande mai trovato. Neville e Sally Hollingworth, questi i nomi della coppia, hanno sfruttato i tempi morti della pandemia per esplorare il nostro pianeta da casa, con l’applicazione Google di riferimento. Una strana scoperta li ha portati a contattare il Museo di Storia Naturale e ricevere, così, un’importante comunicazione.

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La scoperta di un tesoro con Google Earth

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La coppia britannica Neville e Sally ha deciso di ricercare nuovi siti da esplorare in attesa della fine della pandemia. Su Google Earth hanno, così, cominciato a visionare zone vicine alla loro residenza finché non hanno identificato un punto preciso, un’area alquanto insolita. Nel dubbio, hanno contattato il Museo di Storia Naturale ed esposto la loro teoria. I due paleontologi principianti, infatti, ipotizzavano che quella scoperta potesse essere una zona con dei fossili ma erano lontani dall’immaginare l’importanza della deduzione.

Gli scavi hanno riportato alla luce centinaia di fossili ben conservati di specie marine rare. Cetrioli di mare, gigli di mare, stelle marine, stelle piumate, risalenti a più di 150 milioni di anni fa. Solitamente, i fossili di queste specie sono difficili da trovare in quanto necessitano di una conservazione in condizioni particolari. Eppure, questa volta il tesoro si è conservato ed è stato ora scoperto.

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Qual è il valore del tesoro scoperto

Le creature del tesoro sono vissute nel Giurassico Medio, tra 174 e 164 milioni di anni fa e probabilmente rimasero sepolte vive a causa di una frana sottomarina. La posizione dei corpi indica il tentativo di difesa ma per loro non c’è stata possibilità di fuga. Il sito, data l’origine del giacimento, è stato definito come la “Pompei giurassica“. Il valore della scoperta è elevato dato che lo studio dei fossili permetterà di compiere nuove catalogazioni. In più, le creature sono intatte, dettaglio che facilita e rende ancora più completo lo studio previsto.

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