Cartelle esattoriali: quali categorie possono ambire allo stralcio fino a 5mila euro

Quando è possibile beneficiare dell’annullamento delle cartelle esattoriali? Andiamo a scoprire criteri, requisiti e modalità per poter ottenere il beneficio

Cartelle esattoriali
Adobe Stock

Le cartelle esattoriali hanno tenuto a lungo banco durante le varie fasi di restrizioni dovute al covid-19. I cittadini italiani per diversi mesi hanno potuto respirare in tal senso visto che anche queste sono state oggetto di congelamento.

In altri casi invece è previsto un vero e proprio stralcio del debito in grado di ammorbidire la situazione debitoria del singolo contribuente. Al tempo stesso è un provvedimento utile anche per il Fisco che può concentrarsi esclusivamente sulle questioni più importanti e di estrema attualità.

LEGGI ANCHE >>> Cartelle esattoriali, importanti novità in arrivo: ecco cosa cambia

Cartelle esattoriali, quando avviene lo stralcio fino a 5mila euro

A tal proposito è molto importante il contenuto dell’articolo 4 del decreto Sostegni che prevede lo stralcio automatico delle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate e degli istituti di riscossione regionale.

Sono comprese quelle relative al periodo che va dal 1 gennaio 2000 il 31 dicembre 2010 per un importo residuo di 5mila euro calcolato il 23 marzo 2021. Per ottenere lo stralcio non bisogna fare nessuna richiesta, il tutto avviene in automatico.

Sarà il Fisco stesso a valutare se sussistono le condizioni e i requisiti per annullare il debito fino a 5mila euro. Ad ogni modo il beneficiario riceverà la comunicazione ufficiale dell’attuazione del provvedimento.

La questione riguarda inoltre quei contribuenti, società, professionisti e privati che nel periodo di imposta 2019 abbiano conseguito un reddito imponibile non superiore a 30mila euro. 

LEGGI ANCHE >>> Stralcio cartelle esattoriali: il controllo dei debiti da oggi diventa fai da te

Fanno parte del beneficio tutti quei debiti di natura contributiva, tributaria che inizialmente erano superiori a 5mila euro e che poi sono scesi al di sotto di questa soglia in seguito ad un provvedimento di sgravio o un pagamento parziale della somma dovuta.

Sono invece fuori da questo “giro” le somme riscosse in proprio da altri enti creditori, come ad esempio i comuni di appartenenza e i concessionari locali. Insomma un quadro piuttosto roseo per chi è alle prese da anni con questa situazione di morosità. 

Impostazioni privacy