Case a 1 euro: cosa non funziona e quanto costano davvero

Un progetto mai decollato ma con un bilanciamento fra costi e opportunità. Le case a 1 euro, analizzate cifra per cifra.

Casa 1 euro
Foto © AdobeStock

Nel momento in cui sono state annunciate, le famigerate case a 1 euro hanno stuzzicato la fantasia di parecchie persone. Tuttavia, non stiamo parlando di un regalo e forse è questo che ne ha decretato il parziale insuccesso. L’obiettivo di alcuni comuni era chiaro: ripristinare vecchi stabili e farne delle vere e proprie abitazioni, così da evitare di mettere sul conto dell’amministrazione degli immobili infruttuosi e, magari, ripopolare qualche frazione in abbandono. Un piano complesso, anche perché il più delle volte le case sono proprietà di privati intenzionati a vendere.

Ma è sorto anche un altro problema, o meglio, un fattore inizialmente tenuto in conto solo parzialmente. Le cosiddette case a 1 euro, infatti, altro non erano che strutture fatiscenti, totalmente da ristrutturare e, per questo, bisognose di interventi più o meno gravosi per il portafogli degli acquirenti. In sostanza, pur risparmiano sulle spese d’acquisto, gli oneri sarebbero andati tutti a pesare sulla ristrutturazione. Chiaro che, a queste condizioni e visionate le aree in questione, il progetto non abbia riscosso poi molto successo.

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Case a 1 euro, il prezzo reale: ecco la lista dei costi

Il giro non è semplicissimo. Il Comune vende la casa attraverso una gara pubblico a un prezzo simbolico (1 euro appunto), dopodiché si fa garante del venditore. Tuttavia, seppure si decide per l’acquisto, è bene sapere che non ci si fermerà lì. Il progetto di ripopolare borghi abbandonati o soggetti a diaspora, si scontra con le spese necessarie per avere un’abitazione decente. E, perlopiù, le case a 1 euro decenti non sono. Tra l’altro, l’iter di acquisto necessita, variando da Comune a Comune, di un acconto da tenere fino al termine dei lavori. Generalmente si tratta di circa 5 mila euro.

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Inoltre, sempre al Comune andrà presentato un progetto di ristrutturazione. Questo significa garantirsi le prestazioni di un professionista, tenendo ben presente che il costo medio è di circa 3 mila euro per un progetto. I lavori non dovranno durare più di un tot di anni (pochi), altrimenti il deposito iniziale sarà perso. Ecco perché, pur acquistando simbolicamente a 1 euro, è bene avere la disponibilità per gli stanziamenti. Questo, comunque, varia da Comune a Comune. Alcuni borghi particolarmente isolati chiedono una cifra simbolica (anche 250 euro) ma con una multa se i lavori non vedono luce per tre anni (20 mila euro in alcuni casi). Il vantaggio di ristrutturare una casa potrebbe essere la politica dei bonus, quelli immessi dal governo per supportare i lavori e garantire un’importante detrazione fiscale. Ma questa è solo una variabile. I costi reali sono un’altra cosa.

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