Come difendersi dalle spaventose telefonate del recupero crediti

Le telefonate recupero crediti spaventano e non poco le persone e non sempre chi chiama ha buoni intenzioni. Vediamo come difenderci da eventuali impostori

Telefonate recupero crediti
Fonte Pixabay

Le telefonate del recupero crediti non sono mai ben accette dalle persone, che le vedono come una minaccia per la propria tranquillità. Come spesso capita la verità è nel mezzo, e se da un lato alcune volte si viene contattati da impostori, in molte circostanze gli operatori non stanno facendo nient’altro che il proprio lavoro.

Quindi è bene saper distinguere tra chi fa il proprio dovere nel rispetto delle regole e chi invece vuole provare ad incunearsi in queste situazioni per estorcere denaro al malcapitato di turno. Vediamo alcuni particolari a cui fare attenzione, che potrebbero essere decisivi.

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Telefonate recupero crediti: ecco come difenderci

Il tutto sta nell’essere informati circa queste dinamiche. Se si conoscono le corrette informazioni a riguardo sarà semplicissimo capire le intenzioni del nostro interlocutore. In primis se si è consapevoli di non aver maturato nessun debito è inutile allarmarsi, quasi sicuramente si tratta di una truffa.

Tra le tecniche più utilizzate c’è senz’altro quella del finto operatore della banca. In quel caso è bene chiedergli le generalità o quanto meno il suo codice operatore. Altra tecnica utilizzata dai malviventi è spacciarsi per un legale. Nulla di più sbagliato.

Quest’ultimi infatti non possono essere dipendenti di società, così come un laureato in Giurisprudenza non è automaticamente un avvocato. In questo caso si rischia addirittura la denuncia per l’attribuzione indebita di un titolo.

Passando ai casi in cui chi chiama lo fa onestamente, non può assolutamente svelare a terzi il motivo della chiamata per il rispetto della privacy. Quindi qualora non risponda il diretto interessato deve attaccare e poi riprovare.

Non sono consentite le minacce come “ti porto in tribunale”, “ti faccio pignorare la casa”, anche perché non sono per niente veritiere visto che richiedono procedure e tempi tecnici piuttosto lunghi.

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Essere contattati negli orari prefissati (dal lunedì al venerdì dalle 08:30 alle 21:00 e il sabato dalle 08:30 alle 15:00) e richiedere che la telefonata venga registrata sono altri due diritti sacrosanti dell’utente, che se non vengono rispettati sono passabili di stalking e denuncia.

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