Conti correnti, occhio ai soldi: ecco perché non bisogna tenerli fermi

Tenere i soldi fermi sul conto corrente non si rivela essere sempre la scelta giusta. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

soldi bruciati

Il denaro non garantisce la felicità, ma indubbiamente aiuta a risolvere un bel po’ di problemi. A partire dalla spesa settimanale, fino ad arrivare alle varie esigenze quotidiane, d’altronde, sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio. Non stupisce, quindi, che in un momento storico particolarmente complicato come quello attuale, a causa dell’impatto del Covid, siano sempre più le persone che decidono di volgere un occhio di riguardo al mondo del risparmio, evitando in questo modo inutili sprechi.

Una situazione che porta ad avere sempre più soldi fermi sui conti correnti, con le banche che, dal loro canto, cercano di correre ai ripari, spingendo i clienti ad investire. Molti esperti, infatti, sconsigliano di accumulare denaro in banca, in quanto questa viene ritenuta una mossa sbagliata. Proprio in tale ambito, quindi, sono in molti a chiedersi per quale motivo non bisogna tenere i soldi fermi in banca e cosa potrebbe accadere. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Conti correnti, ecco perché non bisogna tenere i soldi fermi: cosa c’è da sapere

Conto corrente
Foto © AdobeStock

Sempre più spesso si sente dire che tenere i soldi fermi sul conto corrente non conviene, ma per quale motivo? Innanzitutto è bene sapere che nel corso degli anni anche il risparmiatore più prudente finisce per dover fare i conti con una perdita progressiva del proprio denaro. Questo perché il denaro perde il suo potere di acquisto nel tempo per via dell’inflazione che fa aumentare il costo della vita.

Si verifica, infatti, un aumento lento ma sensibile del prezzo dei beni e dei servizi che acquistiamo. Non possono dormire sonni tranquilli nemmeno i cattivi pagatori, in quanto un esattore del Fisco, ad esempio, può decidere di avviare il pignoramento del conto corrente senza dover attendere l’autorizzazione del tribunale. Da non trascurare, poi, i costi fissi che il conto corrente comporta, come ad esempio quelli di gestione o l’imposta di bollo.

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Quest’ultima, ricordiamo, deve essere pagata da tutti coloro che detengono sul conto almeno 5 mila euro. Se tutto questo non bastasse vi è anche il rischio di dover sostenere economicamente la banca in caso di fallimento. In questo caso, infatti, si rischia di dover fare i conti con la procedura del Bail In. Quest’ultima consiste nel prelievo forzoso di denaro dai conti correnti dei clienti con una giacenza media superiore ai 100 mila euro.

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