Roma torna a vivere, riaprono le strutture turistiche, mancheranno solo loro

Hanno riaperto i battenti circa la metà degli alberghi di Roma, ma almeno per il momento gli effetti non sono quelli sperati

Natale di Roma
Fonte Pixabay

La città Eterna sta riaprendo le porte ai turisti. Il periodo di lungo torpore dovuto alle chiusure forzate sembra ormai alle spalle. La Capitale d’Italia poco alla volta sembra stia tornando quella di un tempo, affollata dai visitatori provenienti da ogni dove.

I segnali sono positivi, ma bisogna stare con i piedi ben saldati a terra. Infatti hanno riaperto 650 dei circa 1200 alberghi presenti sul territorio. L’occupazione delle camere ha raggiunto il 35% durante le partite di Euro 2020 mentre in questa fase si aggira intorno al 20%.

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Roma: i turisti stanno tornando, ma non quelli inglesi

I voli verso lo scalo di Fiumicino sono sempre più frequenti con una media di sbarchi di 35mila persone al giorno. Non male visto che da circa 1 mese siamo tornati ad una parvenza di normalità. Ciò però non può bastare visto che come ha sottolineato il presidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli bisogna considerare l’altra faccia della medaglia, ovvero che 600 strutture ricettive sono ancora chiuse.

L’effetto Green Pass ancora non è tangibile e l’auspicio è che possa esserlo da settembre in poi, quando il turismo estivo lascerà spazio a quello autunnale dove le città vanno per la maggiore. Allo stato attuale sono le strutture a 5 Stelle quelle che stanno avendo i risultati migliori. Il ritorno degli statunitensi infatti ha dato slancio al turismo di lusso, così come dichiarato da alcuni gestori di alberghi situati nel centro cittadino.

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Altro aspetto da considerare è che nelle prossime settimane difficilmente Roma potrà contare sulla presenza di visitatori inglesi. Le motivazioni sono estremamente semplici. La prima è che visto l’aumento di contagi dovuti alla variante Delta, chi viene dal Regno Unito deve osservare una quarantena di 5 giorni.

Inoltre dopo la sconfitta della nazionale dei tre leoni contro l’Italia nella finale dell’Europeo, in molti sono intimoriti da sfottò e possibili reazioni avverse. Dunque, almeno per un po’ a Roma non si parlerà l’inglese britannico, ma solo quello americano.

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