Metalli pesanti, cadmio nei cereali: un Paese europeo suona l’allarme

Cibo esposto ai fertilizzanti ma anche materiali usati per piccoli interventi come le otturazioni. L’esposizione ai metalli nocivi spaventa la Francia.

Cereali metalli pesanti
Foto © AdobeStock

Un allarme iniziato in Francia ma che ora sta attraversando l’Europa intera e minaccia di farlo anche con l’Atlantico. Alcuni ricercatori hanno infatti individuato la presenza di metalli pesanti nel corpo dell’intera popolazione francese, bambini compresi. Una situazione per nulla da sottovalutare e che rischia seriamente di trasformarsi in un problema serio. Anche perché non si tratta di metalli qualunque ma di sostanze come cadmio, mercurio, nichel, cromo, rame e persino arsenico. Questo ha portato i livelli di presenza nell’organismo dei cittadini di Francia di molecole nocive sui tetti più alti riscontati sia in Europa che nel Nord America.

Il problema sarebbe a monte piuttosto che nei cibi. Nel senso che alcuni questi metalli, come il cadmio, sarebbero presenti nei fertilizzanti (e quindi nei cereali raccolti), mentre altri come l’arsenico e il cromo finiscono negli oceani. Quindi sul pescato. Ma non solo: il cadmio sarebbe presente anche nel tabacco, mentre il mercurio nei materiali usati per le otturazioni dentali. Un quadro piuttosto allarmante, che porta le probabilità di assunzione involontaria a salire vertiginosamente.

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Metalli pesanti nei cibi: cosa sta succedendo in Francia

L’indagine in questione è stata realizzata dall’Esteban (Studio sanitario sull’ambiente, biomonitoraggio, attività fisica e nutrizione) nel corso di diversi anni. I risultati sono stati resi noti l’1 luglio scorso e segue altre ricerche realizzate sulla presenza di piombo in cibi e oggetti di uso comune (2020) e sugli inquinanti quotidiani (2019). Uno studio che, inoltre, permette di comprendere in modo esaustivo l’esposizione dei bambini ai metalli nocivi. Il periodo preso in esame è un biennio (2014-2016) e il campione piuttosto ampio: 1.104 bambini e 2.503 adulti fra i 6 e i 74 anni. L’analisi è stata effettuata su campioni biologici e sull’indagine delle abitudini alimentari. Questo ha permesso di tracciare in modo piuttosto preciso l’incidenza dei cibi potenzialmente esposti ai metalli pesanti.

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Come spiegato da Public Health France, queste sostanze possono provocare problemi rilevanti. Dalle malattie croniche fino al cancro, tutto dipende dalla quantità presente nell’organismo. Un dato piuttosto allarmante, riguarda la quantità di persone esposte agli effetti dei metalli: si parla di percentuali fra il 97% e il 100%, a seconda della sostanza analizzata. Il cadmio, ad esempio, viene considerato un tossico cumulativo e potrebbe portare complicanze a reni, sistema respiratorio e scheletro. E considerando che potrebbe essere presente nei cereali esposti ai fertilizzanti, chiaro che il rischio si sposti anche e soprattutto sui bambini.

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