La pace fiscale passa dalla verifica delle cartelle: ecco come fare

Per il saldo e stralcio automatico, previsto dal Decreto Sostegni, occorrerà uno step di verifica delle cartelle. Tutte le info sul sito dell’AdER.

Cartelle stralcio debiti
Foto © AdobeStock

Lo stralcio automatico come il saldo e stralcio delle cartelle per la pace fiscale. Con un’unica condizione a carico dei contribuenti: verificare che le cartelle esattoriali in questione siano o meno rientranti fra quelli inclusi per la chiusura automatica prevista dal Decreto Sostegni. Una questione che può essere risolta tramite l’Agenzia delle Entrate Riscossione, che ha messo a disposizione un servizio volto proprio a favorire la verifica dei debiti sotto o pari ai 5 mila euro soggetti al saldo e stralcio.

Come da decreto, la pace fiscale riguarderà le cartelle esattoriali bloccate e relative al periodo 2000-2010. Si tratta di crediti minori (sanzioni ad esempio), prolungate nel tempo e ritenute ormai inesigibili. L’obiettivo, far posto negli archivi dell’erario per i nuovi crediti, pronti a ripartire con il riavvio della macchina fiscale, prevista inizialmente col mese di luglio ma quasi certamente destinataria di un’ulteriore proroga. L’ultima probabilmente, a meno che le condizioni generali non richiedano una strategia diversa.

LEGGI ANCHE >>> Le tasse più assurde che solo gli Italiani devono obbligatoriamente pagare

Saldo e stralcio: come procedere in fretta alla verifica delle cartelle

Come detto, tutto passerà dalla verifica delle cartelle esattoriali. E questo sarà anche a carico dei contribuenti, per capire se effettivamente il credito giacente sia rientrante nel saldo e stralcio. L’ente ha messo a disposizione un servizio apposito per appurare che le proprie cartelle rientrino nello stralcio automatico previsto dal Dl. Va ricordato che la platea dei beneficiari del saldo e stralcio rispetta sia i limiti pecuniari (non oltre i 5 mila euro di debito) sia reddituali (non più di 30 mila euro nel 2019). Regole che si applicano in maniera univoca sia a persone fisiche che giuridiche.

LEGGI ANCHE >>> Tracciabilità, tocca anche ai Caf: come si effettuano i controlli

Le rate in scadenza nel 2019 dovranno essere in regola per poter accedere al sistema di controllo dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Sul portale dell’ente si potrà verificare se nel piano di pagamento della rottamazione ter sono effettivamente presenti i debiti considerati annullabili. Basterà inserire il codice fiscale, il numero della comunicazione da parte dell’AdER e la data indicata, oltre al proprio indirizzo mail. Una volta espletata la procedura, starà all’ente stesso procedere alla verifica dei documenti inclusi nella pace fiscale. Oltre ai dati, saranno richiesti due requisiti chiave: la data di affidamento dovrà essere inclusa fra l’1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020, mentre l’importo residuo non superiore a 5 mila euro al 23 marzo 2021.

Impostazioni privacy