Grana Padano, attenti all’etichetta: rischio allergia

Grana Padano ha di recente fornito spiegazioni in merito alla presenza di un allergene nel suo prodotto, che deve essere esplicitamente indicato sull’etichetta.

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La cucina italiana è apprezzata e conosciuta in ogni angolo del mondo. A partire dalla pasta, passando per la pizza, fino ad arrivare ai vari prodotti enogastronomici del Bel Paese, le pietanze italiane sono da sempre in grado di allietare i palati sia di grandi che di piccini. Molti, d’altronde, sono i piatti tipici del nostro territorio esportati anche all’estero, con ogni Regione in grado di contraddistinguersi per delle vere e proprie prelibatezze locali. Ne è un chiaro esempio il Grana Padano, che si rivela essere uno dei formaggi italiani più amati e consumati.

In grado di dare un tocco in più ai nostri piatti, è molto apprezzato anche dagli chef più creativi, che lo trasformano in cialde, spume e creazioni uniche nel loro genere. Gustato sulle tavole di tutto lo Stivale e non solo, dovete sapere che proprio il Grana Padano è finito di recente al centro dell’attenzione della Rapid Alert System for Food and Feed della Commissione Europea. Il motivo? Una sostanza che deve essere indicata sull’etichetta. Ma di cosa si tratta? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa è successo.

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Grana Padano attenti all’etichetta: le rassicurazioni del Consorzio

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Nei giorni scorsi la Rapid Alert System for Food and Feed della Commissione Europea, nota con l’acronimo di RASFF, ha pubblicato una notifica riguardante proprio il Grana Padano. In particolare, attraverso la notifica del 25 giugno, è stato chiesto di indicare sull’etichetta un lisozima apparentemente non dichiarato.

Una vicenda che non è passata di certo inosservata, con il Consorzio che ha immediatamente provveduto a fornire rassicurazioni in merito. Come riportato da Money, infatti, il Consorzio Tutela Grana Padano ha spiegato che “non è mai esistita in commercio alcuna confezione riportante la scritta e il logo Grana Padano in cui sia omessa l’evidenza della presenza del lisozima da uovo“.

Anche perché “il Consorzio di Tutela e l’organo terzo di controllo incaricato dal Mipaaft impongono che in etichetta venga sempre riportata la presenza del lisozima da uovo. Non esiste pertanto alcun alert verso il Consorzio di Tutela o il prodotto in quanto tale“.

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Il Consorzio, pertanto, rassicura che non vi è “nessunissimo problema sanitario, che è sempre stato tutto correttamente indicato sulle etichette di Grana Padano“. A tal proposito, infatti, è bene ricordare che il lisozima oggetto di interesse non è di per sé dannoso per l’uomo. Si tratta, tuttavia, di un allergene per alcune persone e, per questo, deve essere esplicitamente indicato sull’etichetta.

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