Reddito di cittadinanza: per l’assegno necessaria la domanda

Le nuove proposte del Governo Draghi di conseguenza portano a nuove dinamiche anche per i possessori del reddito di cittadinanza.

Assegno unico
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Il reddito di cittadinanza è la misura politica che più di tutte ha stravolto il tessuto sociale negli ultimi anni. Milioni di cittadini che ormai da qualche anno vivono grazie al sussidio statale, senza scadenza e senza obblighi particolari. La domanda che i milioni di italiani del reddito di cittadinanza si pongono riguarda l’assegno unico per i figli. Bisogna o meno fare domanda? Riceveranno o meno la quota spettante insieme allo stesso reddito?

Tra i requisiti essenziali per l’assegno unico c’è sicuramente possedere la cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Unione europea, o in mancanza di questo possedere il permesso di soggiorno permanente, pagare le tasse nel nostro paese ed essere domiciliato in Italia con figli a carico sino al completamento del 18esimo anno d’età. Bisogna essere inoltre residente in Italia da almeno due anni continuativi. Tale misuro, è giusto ricordalo, è destinata a quanti non possono fare richiesta per gli assegni familiari. Disoccupati, lavoratori autonomi e incapienti.

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Reddito di cittadinanza: come richiedere l’assegno unico per i figli

La richiesta per l’assegno unico per i figli viene presentata allo stesso modo indipendentemente dal fatto di percepire o meno il reddito di cittadinanza. Si può fare domanda in autonoma accedendo alla propria pagina personale Inps, oppure chiamare il numero verde 803.164 per rete fissa, mentre da rete mobile il numero utile a pagamento sarà 06164164. In alternativa ci si può rivolgere ai vari patronati presenti sul territorio.

Per quanti percepiscono il reddito di cittadinanza il versamento della quota assegno per i figli sarà accreditata sulla stessa scheda, non in maniera del tutto automatica, nel senso che potrebbe essere fatto un ricalcolo delle varie quote e quindi in definitiva arrivare ad un importo diverso da quello immaginato.

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Ogni aspetto sarà riconsiderato nei minimi dettagli insomma. Le due quote saranno quindi ricalcolate con l’eliminazione di una quota di 100 euro di reddito per ogni figlio. Quota che andrà sostituita dalla quota di assegno. Alla fine i due importi porteranno ad un totale poco differente da quello inizialmente ipotizzato.

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