Povertà in Italia in crescita: i dati Istat sul 2020 sono allarmanti

Scopriamo insieme nel dettaglio quali sono i dati sulla povertà in Italia raccolti dall’Istat relativi all’anno solare 2020

Povertà in Italia
Foto di Leroy Skalstad da Pixabay

La crisi generata dal covid è sotto gli occhi di tutti, così come la povertà che ha generato. Quando però sono i numeri a testimoniare questo spiacevole trend il tutto diventa ancor più triste e soprattutto tangibile.

A tal proposito è emblematico il meticoloso lavoro svolto dall’Istat che ha evidenziato come in seguito al miglioramento del 2019, l’anno della pandemia abbia fatto precipitare la situazione portandola al livello più elevato dal 2005 (anno in cui è iniziato questo genere di rilevazioni) ad oggi.

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Povertà in Italia: i dati in base ai territori e alla fasce d’età

La povertà assoluta interessa due milioni di famiglie, ovvero il 7,7% del totale e oltre 5,6 milioni di individui (in percentuale il 9,4% della popolazione). Più o meno simili i dati sulla povertà relativa (2,6 milioni di famiglie con una percentuale del 10,1%).

Per quanto concerne le divisioni territoriali, la percentuale più alta in merito alla povertà assoluta dei nuclei familiari riguarda l’area meridionale con il 9,4%. Al Nord invece il dato si attesta sul 7,6%.

A livello individuale invece le regioni settentrionali sono messe peggio con circa 2,5 milioni di persone che vivono in stato indigenza. Circa 250mila in meno al sud, il che però non è un qualcosa di confortante. Purtroppo in entrambi i casi la povertà è più che evidente.

Passando all’età, l’Istat ha portato alla luce che la fascia 18-34 anni è quella che se la passa peggio. Sono oltre 1,2 milioni (l’11,3%) coloro che devono fare i conti con la miseria. Leggermente migliore è la situazione degli individui ricompresi tra 35 e 64 anni (oltre 2,3 milioni con una percentuale del 9,2%).

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Più fortunati gli over 65 che con appena il 5,4% (724mila persone in totale), non devono fare più di tanto i conti con problemi di questo genere. Per fortuna verrebbe da dire.

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