I nostri dati rubati sul web? Ecco dove vanno a finire

I dati che finiscono sul web dove vanno a finire? Ci siamo mai chiesti cosa può succedere davvero alle nostre informazioni?

Dati web
Dati web (Adobe)

Cosa succede ai nostri dati sul web? Ci siamo mai chiesti quale processo regola la condizione di ciò che pubblichiamo, di come lo pubblichiamo, di quale parte dei nostri dati riservati pubblichiamo. Alcuni ricercatori hanno di fatto analizzato ogni aspetto legato alle informazioni personali che condividiamo sul web. Un esperimento condotto immettendo in rete credenziali fasulle in modo da attirare l’attenzione dei malintenzionati. Il risultato ha pienamente evidenziato tutti i dubbi che si possono avere riguardo la “vita” sul web di certe informazioni.

La metà degli account immessi in rete sono stati violati entro circa dodici ore. Chiaramente questo dato mostra la cifra della pericolosità pratica di immettere dati personali e sensibili in rete. I malintenzionati del web non attendono altro. Aspettano di mettere le mani su quanti più dati possibili per violarli, rivenderli, utilizzarli per fini commerciali, di tutto e di più insomma. La pericolosità di certi atteggiamenti di noi utenti, possono condizionare il prosieguo della nostra presenza sul web, questo è poco ma sicuro.

LEGGI ANCHE >>> Basta una mossa ed i nostri dati sensibili finiscono nelle mani sbagliate

I nostri dati rubati sul web? l’esperimento che ci conferma quello che tutti temevamo

L’aspetto più interessante dell’esperimento è quello che conferma ciò che succede nell’immediato ai dati diffusi in rete. Come vengono utilizzati insomma. Dalla violazione di una casella mail ad esempio si può arrivare all’azienda per la quale si lavora, avviare attacchi mirati ai contatti innescare vere e proprie campagne per tentare di frodare quante più persone possibile. Insomma tutto quello di cui generalmente si occupa un pirata del web.

L’indagine, chiaramente fa scattare la preoccupazione di quanti non si sentono più sicuri in rete. La soluzione potrebbe essere una identificazione a due fattori, per evitare la violazione ad esempio di un determinato account. Il secondo fattore potrebbe essere l’sms per la conferma dell’accesso che arriverà sul numero della persona interessata, evitando quindi accessi a terze persone che chiaramente non possono confermare.

LEGGI ANCHE >>> L’ultima frontiera della frode scatta direttamente in edicola

Ciò che possiamo e dobbiamo fare, quindi, è stare più attenti, utilizzare maggiori precauzioni e non essere sempre indirettamente disponibili ad essere, di fatto, frodati. Il web è ricco di insidie, questo lo sappiamo. Indagini come quella raccontata precedentemente aiutano ad aprirci gli occhi su tutto ciò che la rete può nascondere. Prudenza insomma, e livelli di allerta sempre alti.

Impostazioni privacy