Stipendio, occhio alle sanzioni: ecco quando è possibile pagare in contanti

Pagare con soldi contanti lo stipendio senza rischiare di dover fare i conti con multe è possibile. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

retribuzioni settore privato o pubblico
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Il denaro non garantisce la felicità, ma contribuisce, senz’ombra di dubbio, a risolvere un bel po’ di problemi. Non stupisce, pertanto, il fatto che proprio il denaro finisca spesso per diventare oggetto di discussione. A partire dalla spesa fino ad arrivare alle varie necessità quotidiane, d’altronde, sono tante le occasioni in cui bisogna mettere le mani nel portafoglio e tirare fuori i soldi. Proprio quest’ultimi, nel corso degli anni, si sono resi protagonisti di continui cambiamenti, tanto da ritrovarci ad assistere a un’importante e graduale rivoluzione dei metodi di pagamento.

Un processo che sembra destinato a non arrestarsi, tanto da farsi sempre più spazio l’ipotesi di dover dire a breve addio a contanti e bancomat. Ne è una chiara dimostrazione la decisione di Ing Italia che, da luglio, chiuderà tutti gli ATM e le casse automatiche presenti sul nostro territorio. In attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro, vi è un’altra questione riguardante il denaro che desta particolare interesse. Si tratta del pagamento degli stipendi con soldi contanti senza rischiare di dover fare i conti con multe e sanzioni varie. Ebbene, in tale ambito interesserà sapere che effettuare pagamenti cash, in determinati casi, è possibile. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Stipendio, ecco quando è possibile pagare in contanti: tutto quello che c’è da sapere

Soldi dello stipendio non ricevuti: che può fare il lavoratore?
Soldi dello stipendio (Fonte foto: web)

In base a quanto previsto dal Decreto legislativo 205/2017, il datore di lavoro non può pagare i propri dipendenti attraverso strumenti di pagamento non tracciabili. Questo, quindi, vuol dire che non è possibile pagare il lavoratore con moneta liquida o, ancor peggio, obbligarlo ad accettare un importo inferiore rispetto a quello indicato sulla busta paga. Per pagare le retribuzioni, pertanto, bisogna fare dei bonifici, oppure pagamenti tramite carta di credito o assegni.

Ma cosa succede se il proprio lavoratore non ha, ad esempio, un conto corrente? Ebbene, in questo caso interesserà sapere che è possibile pagare lo stipendio in contanti senza far scattare multe, purché si rispettino determinati requisiti. Come si evince dalla Legge di Bilancio 2018, infatti, il datore di lavoro può utilizzare moneta liquida nel caso in cui effettui un versamento in contanti su un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento.

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Quest’ultimo si presenta come un conto specifico che il datore di lavoro provvede ad aprire presso un istituto bancario o postale. In questo modo il lavoratore che non ha intestato alcun conto, può recarsi presso l’istituto di credito in questione e ritirare il proprio stipendio in contanti. Questa, infatti, si presenta come l’unica soluzione ammissibile per pagare gli stipendi in contanti, evitando di dover fare i conti con possibili inconvenienti.

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