Digitale terrestre, poco tempo per mettersi in regola: milioni di italiani a rischio

Numerosi dispositivi in possesso degli italiani non sono compatibili con il nuovo digitale terrestre. Ma di tempo non ce n’è molto.

Digitale terrestre
Foto © AdobeStock

Tutto pronto per il passaggio al nuovo digitale terrestre. Anzi no. In realtà non tutti sono pronti e la corsa al DVBT-2 è tutt’altro che a buon punto. Eppure non manca tantissimo: entro il prossimo anno, ossia il 20 giugno 2022, l’obiettivo è di aver effettuato il passaggio agognato, migliorare gli standard delle prestazioni televisive e garantire un accesso più ampio all’offerta tv. Il problema è sorto nel momento in cui si è preso atto che il nuovo sistema non era compatibile con molti televisori italiani. O meglio, che si trovano nelle case degli italiani. Anche per questo è stato messo a disposizione un bonus per l’acquisto del Tv, utile se non si ha un dispositivo compatibile col DVBT-2.

Al momento però non basta. Secondo i sondaggi, infatti, chi aveva necessità di aggiornare il proprio dispositivo sembra rimasto indietro. Anzi, stando ad Advanced Television, “circa il 49,6% delle famiglie DTT, ovvero 11,8 milioni, è attrezzato per ricevere trasmissioni DVB-T2”. Il totale che riceve la tv su questa piattaforma, infatti, ammonta a 23,7 milioni. Il restante 2,3 milione di famiglie, accende su altre piattaforme (1,57 milioni, fra i quali alcuni che dispongono di Tv senza antenna di ricezione terrestre). Infine, 700 mila famiglie circa non possiedono un televisore.

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Digitale terrestre, poco tempo per mettersi a paro: la situazione degli italiani

In sostanza, nei restanti dodici mesi oltre la metà del campione preso in esame dovrà effettuare il passaggio al nuovo digitale terrestre. Non certo una passeggiata, dal momento che non si tratta solo di disporsi di un nuovo dispositivo ma anche di un processo di alfabetizzazione da un punto di vista tecnologico. In alcuni casi, infatti, l’acquisto di un nuovo televisore presuppone l’utilizzo di sistemi che con i vecchi tv non erano richiesti, soprattutto per quanto riguarda le funzioni smart. In questo senso, l’Italia sembra più indietro rispetto ad altri Paesi europei.

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A ogni modo, pronti o no, entro il prossimo anno il passaggio al nuovo digitale terrestre dovrà essere cosa fatta. Sempre, naturalmente, secondo gli scaglioni previsti dal programma di switch off. Il quale, per alcune regioni italiane, vedrà una scadenza piuttosto prossima. Si comincerà con una prima finestra dall’1 settembre al 31 dicembre 2021 per l’Area 2 e 3, che includerà le regioni del Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e le province di Trento e Bolzano. Dall’1 gennaio al 31 marzo 2022 toccherà all’Area 1: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna. Si chiuderà con la tranche dall’1 aprile al 20 giugno 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche. Per allora tutto dovrà essere pronto: dispositivi e… utilizzatori.

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