Bonus Inps, il ritardo inaspettato: perché non bisogna preoccuparsi

Il caso del Bonus Inps: primo ritardo sulla tabella di marcia ma, probabilmente, solo per effetto riflesso. La situazione è ancora sotto controllo.

Bonus Inps
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Considerando l’attesa, è quantomeno utile sciogliere qualche dubbio sulla frenata del Bonus Inps, atteso in questi giorni ma in ritardo sulla tabella di marcia. Un rallentamento non previsto ma tutt’altro che improbabile se si tiene conto che, proprio in questi giorni, si sta procedendo con l’erogazione di una fauna piuttosto corposa di bonus, tutti utili a imbastire le basi della ripartenza. In questo senso, interviene il meccanismo burocratico italiano che, in alcuni casi, richiede più tempo del previsto. Sostanzialmente, sta accadendo questo per quanto riguarda il pagamento del Bonus Inps.

Numerose, negli ultimi giorni, le segnalazioni di ritardo e le lamentale, piovute soprattutto sul web. Il comune denominatore era sempre lo stesso: l’accredito non ancora effettuato del Bonus previsto per le (tante) categorie di lavoratori che hanno diritto alla compensazione economica prevista dall’ente. Già la vastità ha rappresentato di per sé un elemento frenante, poiché corrisponde altresì a una imponenza non indifferente a livello di richieste. In sostanza, si tratterebbe unicamente di un rallentamento fisiologico delle procedure, senza ulteriori elementi di preoccupazione.

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Bonus Inps, il ritardo inaspettato:

Vista la situazione ancora particolarmente difficile, tuttavia, non è strano che il ritardo non sia stato salutato con approvazione. Genericamente, si tratta di una cifra piuttosto utile: 2.400 euro, previsti per quelle categorie di lavoratori che più di altre hanno risentito dell’impatto pandemico. L’effetto del Bonus Inps mira a risollevare un periodo di crisi estrema da un punto di vista lavorativo più che a offrire una base di ripartenza. Quella verrà allestita inevitabilmente con la ripresa dei consumi, unico vero effetto ingranaggio in grado di risollevare la situazione di crisi. Tuttavia, il bonus si inserisce anche nell’equiparazione degli aiuti, destinati a coloro che sono rimasti fuori dalla precedente tranche dei ristori.

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Il sussidio una tantum, in questo senso, tende a favorire coloro meno sostenuti dai precedenti provvedimenti assistenziali. E le categorie sono diverse, così come il numero dei lavoratori, decisamente più ampio di qualche mese fa. Ad esempio, gli operatori del mondo dello spettacolo, dimostrando un reddito fra i 50 mila e i 70 mila euro, riceveranno un determinato sostegno economico. Stesso discorso per gli operatori del turismo e degli stabilimenti termali, ma anche i lavoratori stagionali e gli occasionali. Considerando che, al momento, ci si trova nella fase di verifica, il rallentamento potrebbe essere dovuto alla procedura di controllo. Protraendosi per qualche giorno in più del previsto, potrebbe per questo generare dei ritardi nelle erogazioni. Tuttavia, a meno che non emergano incongruenze, entro le prossime settimane i sostegni dovrebbero arrivare a destinazione. Se il ritardo dovesse proseguire allora sì che sarebbe un problema…

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