Secondo uno dei massimi esperti del settore alcune banche rischiano seriamente di non riuscire ad andare avanti. Vediamo la sua analisi nel dettaglio
La crisi covid ha danneggiato anche alcune banche che a quanto pare faranno fatica a riassestarsi in vista dei cambiamenti futuri. A lanciare l’allarme è stato governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, che in occasione della presentazione della “Relazione annuale sul 2020″ è stato piuttosto categorico in tal senso.
Nelle sue “considerazioni finali” ha spiegato cosa non va dell’attuale sistema bancario e quali sono le tipologie maggiormente a rischio. Al contempo ha spiegato anche le soluzioni per ovviare alla situazione, che alla lunga potrebbe diventare deleteria.
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Banche: la profezia di Ignazio Visco sugli istituti medio-piccoli
Secondo Visco diversi intermediari per lo più di medio-piccole dimensioni e con un’operatività tradizionale hanno una struttura piuttosto debole. Questo è il risultato di un governo societario poco adeguato e degli scarsi controlli interni. In altri casi ciò è dovuto alla ridotta capacità di accedere ai mercati dei capitali, di innovare e sfruttare economie di scala e di diversificazione.
Il governatore di Banca d’Italia ha però tracciato un sentiero da seguire per evitare il tracollo. Con la stipula di accordi commerciali con altri operatori, la creazione di consorzi e operazioni di aggregazione si può dare nuova linfa ad istituti di credito che da soli farebbero non poca fatica a sopperire alle nuove esigenze di questa particolare fase storica.
Situazione completamente diversa e decisamente più serena per le grandi banche italiane, vigilate direttamente dalla BCE, il che ha annullato la distanza dalla media di patrimonializzazione e qualità dei prestiti che l’Italia aveva rispetto agli altri paesi.
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Rimane comunque lo scoglio della redditività. Lo scorso anno anno infatti il rendimento del capitale e delle riserve è sceso di tre punti percentuali (all’1,9%). Un fattore dovuto ai bassi tassi di interesse ai costi elevati e alla concorrenza alimentata dall’applicazione delle tecnologie digitali all’offerta dei servizi finanziari, che comprimono la redditività.