Cosa succede se non si paga un debito: le circostanze fanno la differenza

A meno che non vi siano condotte fraudolente, non si incorrerà in reato. Ma, qualora non si onori un debito, può scattare il pignoramento.

Debito
Foto di Myriams-Fotos da Pixabay

E’ un problema che accomuna fin troppe persone. O, nei casi migliori, un pensiero che viaggia nelle menti di tante. Cosa accadrebbe qualora non si riuscisse a saldare la somma prestata? Molto, naturalmente, dipende da chi l’ha elargita: una banca, piuttosto che una semplice finanziaria. Tuttavia, un dato è assodato: il debitore, sul piano penale, non rischia di cadere in un’ipotesi di reato. Nessuna condanna in tribunale quindi, e nemmeno possibilità di detenzione. Diverso il discorso sul piano pecuniario: la restituzione di un debito, infatti, mette al riparo da possibili conseguenze ad altri beni in nostro possesso. Non onorare il debito contratto può portare ad esempio al pignoramento tramite esecuzione forzata. Un modo, per il creditore, di recuperare la somma dovuta.

Tuttavia, anche queste circostanze dipendono da diversi fattori. In alcuni casi, potrebbero anche non verificarsi. Ad esempio, qualora il debitore sia ritenuto privo di beni (ovvero nullatenente) non potrebbero scattare conseguenze penali e nemmeno civili. Non solo. In altri casi potrebbero maturare le condizioni per la prescrizione del debito (e questo vale in ogni caso, di qualsiasi natura siano). Trascorso un determinato periodo, il credito semplicemente decade e le eventuali azioni da parte del creditore non potrebbero essere messe in atto.

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Cosa succede se non si paga un debito: le procedure previste

A ogni modo, come detto, le diverse circostanze portano a diverse conseguenze. Come detto, nei confronti dei debitori nullatenenti (ovvero privo di beni mobili, immobili e altre fonti di reddito) non si potrà procedere, indipendentemente che il creditore sia l’Amministrazione finanziaria o un soggetto privato. Nullatenente può essere considerato anche un pensionato con l’assegno minimo vitale o possessore di beni di scarso valore. In un secondo momento, il creditore può verificare lo stato patrimoniale dell’interessato per capire se vi siano le condizioni per onorare il dovuto.

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Va ricordato che, solitamente, l’obbligazione si estingue nell’arco dei dieci anni se si tratta di prescrizione ordinaria, mentre di 5 se prescrizione breve (ad esempio rate del mutuo o bollo auto). Come detto, non si rischia il carcere in quanto non si tratta di un reato, a meno che non vengano accertate condotte fraudolente volte a favorire l’insolvenza. Nei casi ordinari, può scattare il pignoramento dei beni, anche della prima casa: nello specifico, sono pignorabili sia i beni mobili che immobili e anche i beni verso terzi. E’ l’articolo 492 del Codice di procedura civile a indicare le procedure: l’ultima intimazione concede 10 giorni per il saldo. Altrimenti, entro 90 giorni si procederà con il pignoramento.

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