Il comune è sotto di 60 milioni: il sindaco pretende la Tari dai cittadini

La situazione in comune è davvero grave, mancano 60 milioni ed il sindaco sta provandole tutte per non affondare.

Tasse
Tasse (Adobe)

Il comune è dissesto finanziario, mancano soldi, molti soldi, 60 milioni ed il sindaco ne immagina una, forse davvero geniale, che di certo non fa piacere ai cittadini. Siamo a Palermo, il sindaco è ovviamente Leoluca Orlando. L’idea? Far pagare ai palermitani la tassa sui rifiuti direttamente nella bolletta dell’Enel, renderla insomma immune da ogni dimenticanza, rifiuto di pagare e quant’altro. La tassa, sarà, di fatto, obbligatoria.

Il bilancio di previsione 2021-23 non può essere chiuso, mentre la mancata approvazione del bilancio consolidato 2019,  bloccato in precedenza dal  dal Consiglio comunale, ha, di fatto,  bloccato i trasferimenti dello Stato previsti dal Fondo di solidarietà comunale 2021, mancano, insomma, 60 milioni di euro. Come si recuperano? Da qui l’idea di Orlando. I cittadini, di certo temono l’idea del primo cittadino, e sperano possa non concretizzarsi.

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Il comune è sotto di 60 milioni: impossibilità giuridica di approvare il bilancio 2021/2023

L’amministrazione comunale appare oggi, di fatto, bloccata, non può chiudere il bilancio 2021/2023 e di fatto si trova impossibilitata a provare a risolvere degnamente la problematica. Occorre una soluzione, decisa, al più presto, prima che sia troppo tardi.

“Da tempo abbiamo previsto questo disastro – dice il consigliere comunale Ugo Forello del gruppo Oso – E tutto si sta verificando nel peggiore dei modi. Visto il peggioramento della situazione, che poco ha a che vedere con l’emergenza Covid, l’unica via possibile sembra il dissesto e la dichiarazione del default del Comune, a meno che non si lavori tutti insieme e per il bene della città per proporre a Roma una disposizione normativa ad hoc, un decreto salva-Palermo che possa mettere in sicurezza la città e le sue partecipate”

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“Il sindaco e la giunta, però, dovrebbero fare un passo indietro, rassegnando le dimissioni. La nuova fase non potrebbe infatti essere gestita dalle stesse persone che sono state, in gran parte, responsabili della gravissima crisi economica e sociale di Palermo“.

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