Funivia Mottarone: quanti soldi incassava prima del tragico incidente

Ecco quanto guadagnavano la società e i gestori della Funivia Mottarone, teatro di un terribile avvenimento in cui hanno perso la vita 14 persone

Funivia Mottarone
Fonte Instagram – lady_ketty

Sono giorni di gran trambusto per quanto riguarda la dirigenza della Funivia Mottarone. L’incidente che ha visto cadere una cabina della funivia nel vuoto con conseguente morte di 14 persone ha naturalmente lasciato in dote degli strascichi di non poco conto.

A rispondere della situazione saranno il proprietario della società Ferrovie del Mottarone Luigi Nerini, il direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini. Dopo il misfatto è emerso il particolare dell’immissione sulla cabina di un dispositivo che consente di disattivare il freno al fine di evitare che restasse bloccata.

Spunti che saranno oggetto delle investigazioni e delle valutazioni dei pm. Nel frattempo la curiosità è rivolta al giro d’affari della funivia e alla possibilità economiche per mettere al sicuro l’intera attività.

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Funivia Mottarone: quanto e costata e quali guadagni comportava

Stando agli ultimi bilanci resi noti, ovvero quelli del 2019 (resi noti dal Corriere della Sera), il fatturato della società ai tempi ammontava sugli 1,8 milioni di euro con utili in crescita da 200mila a 440mila euro e debiti a poco più di 2,5 milioni di euro. 

Andando nel dettaglio Nerini avrebbe percepito circa 96mila euro dalla sua società. Di fatto era coadiuvato dal Comune di Stresa (formalmente proprietario dell’impianto) che ogni anno erogava 130mila euro di contributo.

Il numero dei dipendenti variava ogni mese con un picco di 18 persone nel periodo estivo e di 8 persone nei periodi di bassa stagione. Il costo del biglietto per un viaggio di andata e ritorno sulla funivia (che permetteva di raggiungere 1.491 metri) era di 20 euro. 

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Nel 2014 si era resa necessaria una chiusura per i dovuti lavori di manutenzione visto che l’inaugurazione risale al 1970. Nel 2016 l’impianto ha riaperto al pubblico dopo un rinnovamento che ha comportato una spesa complessiva di 4 milioni di euro. 

Un particolare che rende ancor più misterioso l’accaduto anche se gli ultimi controlli effettuati nel novembre 2020 avevano fatto emergere alcune criticità. Insomma un vero e proprio caos da cui però devono necessariamente emergere delle risposte.

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