Lavoro in crisi, la pace è finita: si torna a licenziare

Una notizia che di questi tempi suona come una sorta di resa rispetto alle buone intenzioni dei mesi passati.

Licenziamenti
Licenziamenti (Adobe)

Mesi fa lo stop ai licenziamenti aveva significato per i lavoratori italiani la speranza di resistere in un momento storico tanto delicato. Un momento che mai nella storia del nostro paese e del nostro pianeta aveva concentrato cosi tanti disagi tutti insieme. Crisi economica generalizzata, pandemia, rischi diffusi in ogni settore. Pochi i contesti davvero immuni dalla grande onda devastatrice del covid. Oggi tutti, ma proprio tutti, sono in pericolo.

Oggi, il Governo Draghi manifesta la sua intenzione di non prorogare lo stop ai licenzimenti che scadrà il prossimo luglio. Dal primo di quel mese, infatti, si potrà tornare a licenziare come una volta, per i motivi che il datore di lavoro riterrà più opportuni. A nulla è servita la soluzione in extremis proposta dal Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini, il Governo non ha voluto ascoltare ed andrà dritto per la sua strada, nonostante tutto.

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Lavoro in crisi, la pace è finita: la conferma del Ministro del lavoro Orlando

Le parole del Ministro del lavoro, Orlando, in merito, sono abbastanza chiare: “La decisione è stata assunta nello scorso decreto. Ora si sta riflettendo su qual è il modo migliore col quale provare a mitigare gli effetti della crisi. Difficile rimettere in discussione, per la composizione della maggioranza, una decisione che era già stata assunta” La risposta alla proroga secondo Orlando sta nella differenziazione nella gestione dei casi di licenziamento.

Considerare caso per caso di licenziamento, in base al settore alle dinamiche ed al contesto in cui avviene. Considerare la possibilità di utilizzare quote di cassa integrazione ad esempio. Considerare volta per volta come agire, invece di prorogare lo stop ai licenziamenti.

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Il rischio, dunque è concreto e riguarda tutti i lavoratori italiani. Il Governo ha deciso e non tornerà sui suoi passi. L’emergenza è forse finita e tutto ritorna com’era prima, anche la possibilità di licenziare, sempre e comunque.

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