Pensioni: cos’è il calcolo del part time verticale che riconosce l’Inps

Pensioni, ecco la novità sulle settimane non lavorate con contratti part time o ciclici: la svolta comunicata dall’Inps

Pensionati (Fonte foto: web)

Quando effettueremo il calcolo di anzianità lavorativa per andare in pensione, bisognerà tenere conto di un dato importante che viene accettato dall’Inps. I periodi non lavorati nei rapporti di lavoro part time verticale sono infatti riconosciuti. Lo dice lo stesso ente, con la circolare del 4 maggio 2021, sulla nuova modalità di calcolo dell’anzianità contributiva.

Se per molti c’è il dilemma su quale formula per la pensione anticipata scegliere, altri invece hanno convissuto con il problema dei periodi non lavorati di rapporti part time o ciclici. Prima della svolta arrivata da pochi giorni, si calcolava la “settimana retribuita”, che scartava quindi l’accredito delle settimane senza retribuzione, passate durante l’anno. Ma ora le cose cambiano.

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Nuovi calcoli pensionistici: come è visto il part time

Il presidente stesso dell’Inps, ha spiegato il perché di questa svolta epocale: “Il riconoscimento opera per i rapporti di lavoro in essere al momento dell’entrata in vigore della nuova disciplina e per tutta la durata degli stessi, ma anche per i rapporti di lavoro esauriti prima di tale data. – Dice Pasquale Tridico, che termina – Si tratta di una riforma attesa e quanto mai giusta, soprattutto per le donne che devono affrontare periodi di attività ridotta per motivi legati alla maternità o per tutti coloro che abbiano altre esigenze di conciliazione lavoro-famiglia”.

Questa è davvero una nuova epoca per le pensioni, che mai avevano goduto di questo tipo di benefit. Con dei piccoli accorgimenti, c’è chi può andarci con 5 anni di anticipo, o con un determinato numero di anni contributivi, ma questo aiuterà molti lavoratori. Ora l’attività lavorativa svolta in part time o con contratti ciclici è riconosciuta alla stregua di tutti gli altri contratti di lavoro.

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Infine, ecco cosa bisogna sapere per i rapporti di lavoro a tempo parziale, per quanto concerne le gestioni private: “Le settimane saranno valutate per intero, sempre ai fini dell’anzianità di diritto, ferma restando la condizione che la retribuzione accreditata sia pari all’importo minimale di retribuzione previsto per l’anno di riferimento; diversamente, il numero di contributi riconosciuti sarà pari al rapporto tra l’imponibile retributivo annuo e il minimale settimanale pensionistico in vigore nello stesso anno”.

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