False procure dai defunti per intascare indennizzi: avvocato in manette

E’ accaduto a Maddaloni, nel Casertano. Il legale è stato posto agli arresti domiciliari a seguito di un’indagine su procure ritenute false.

Polizia Truffa
Foto di Diego Fabian Parra Pabon da Pixabay

Falso in atto pubblico, induzione e truffa. Sono queste le ipotesi di reato che hanno portato all’arresto di un avvocato di Maddaloni, nel Casertano, formulate al termine di un’indagine scaturita da alcune denunce emesse da due notai, suoi concittadini. A eseguire l’ordinanza, i Carabinieri della Stazione di Maddaloni, per una misura cautelare di arresti domiciliari e sequestro preventivo di 210 mila euro, come disposto dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Una tranche d’inchiesta avviata addirittura nel 2019, con occhio particolare su alcune sospette false procure, una in particolare.

Secondo quanto emerso dall’indagine, riportato in una nota della Procura, la presunta falsa procura speciale sarebbe stata autenticata da un notaio (che poi ha sporto denuncia dopo averne appreso la falsità) e, apparentemente, rilasciata in favore dell’indagato da un soggetto che, però, risultava deceduto nel 2013. L’obiettivo, secondo quanto ipotizzato, sarebbe stato l’incasso di un quantitativo di denaro liquidato da un’assicurazione, in seguito a un presunto incidente stradale. Accanto alla prima denuncia, ne sarebbe arrivata un’altra sporta da un diverso notaio.

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False procure dai defunti per intascare indennizzi: l’indagine

Nelle mani del pm, numerosi accertamenti volti ad appurare se le somme di denaro in favore dell’uomo fossero state effettivamente versate. Naturalmente a seguito dell’autenticazione delle procure da parte dei notai, i quali hanno poi sporto denuncia. Nello stesso tempo, il pm aveva delegato altri accertamenti riguardanti l’eventuale falsità dei documenti d’identità, che corredavano le procure speciali rilasciate al legale. La pluralità di reati contestati all’indagato risalgono a un periodo compreso fra il 2016 e il 2019. Inoltre, sempre stando agli inquirenti, avrebbe indotto i notai denuncianti all’autenticazione di almeno 60 procure speciali.

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I soggetti rilascianti erano sempre deceduti oppure inconsapevoli. La cospicua somma di denaro che l’avvocato avrebbe intascato è pari all’importo sequestrato in via preventiva: 210 mila euro, costituiti dalle somme man mano liquidate dalle compagnie assicurative. I sinistri stradali usati come paventata motivazione erano falsi. Gli investigatori hanno parlato di reati messi in atto con disinvoltura e spregiudicatezza. Tali da giustificare l’ordinanza della misura restrittiva a conclusione del procedimento d’inchiesta.

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