Profili Instagram rubati, dal furto al ricatto: la bomba di Striscia

Una minaccia pericolosa rivelata dal tg satirico: Instagram finisce al centro di una serie di furti di profili, con annesse estorsioni.

Instagram furto profili
Foto di Webster2703 da Pixabay

Dal furto al ricatto, il passo è spesso fin troppo breve. Questa volta, però, di mezzo c’è qualcosa di comune, quotidiano e di privato. Molto privato. Ma paradossalmente conosciuto e condiviso con un numero potenzialmente elevatissimo di persone. Si tratta naturalmente del nostro profilo Instagram, finito negli ultimi tempi al centro di una minaccia piuttosto pericolosa e, soprattutto, portatrice di diversi guai. Ne ha dato conto Striscia la Notizia, attraverso un servizio dell’inviato Riccardo Trombetta, nel quale veniva segnalato un furto di profilo con conseguente estorsione di diverse centinaia di euro.

Nello specifico, la vittima ha fatto sapere di essersi improvvisamente ritrovato impossibilitato ad accedere al proprio account Instagram. Poco dopo, una mail lo avvisava che per poterlo usare nuovamente era necessario versare una somma di 500 euro tramite bonifico, così da sbloccarlo e riutilizzarlo. Dopo aver richiesto assistenza al social stesso, senza successo, l’uomo avrebbe sporto denuncia ma invano. Alla fine, la strada da seguire gliel’avrebbe indicata una ragazza vittima della stessa truffa: contattare uno sconosciuto e pagare ben 800 euro. Per ottenere però un profilo con password diverse e impossibili da cambiare.

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Profili Instagram rubati, dal furto al ricatto: il caso

Una situazione paradossale che l’inviato di Striscia ha cercato di approfondire, contattando direttamente il truffatore. Si tratterebbe di una persona di nazionalità colombiana, dall’identità sconosciuta, che al telefono ha confermato che tramite versamento della somma di 800 euro riuscirebbe a riconsegnare il profilo Instagram rubato. Una procedura quantomeno sospetta e forse riconducibile a diverse persone che fanno capo alla stessa organizzazione. Di sicuro, non il modo migliore di agire. A ricordarlo, intervistato dall’inviato Trombetta, anche il Commissario della Polizia Postale, Salvatore Maltese.

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L’invito è quello di sempre: non fornire mai dati di accesso a profili social (che sia Instagram o altri), allo stesso modo di come non forniremmo dati di accesso homebanking. Altro suggerimento, non rispondere mai a messaggi con richieste personali e soprattutto attivare le procedure di sicurezza che Instagram mette a disposizione. Un possibile antidoto alla truffa, associare il profilo Facebook a quello del social delle immagini, poiché in caso di profilo bloccato l’accesso tramite Fb garantirebbe di capire che siamo noi a effettuarlo. Per tutto il resto, la denuncia alla Polizia Postale resta la strada migliore.

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