L’Agenzia delle entrate sa tutto di noi: attenti ai movimenti di conto

Le nostre operazioni monitorate in ogni modo dall’Agenzia delle entrate. I rischi per chi spende più di quanto guadagna.

Fisco debito

L’Agenzia delle entrate scruta ogni nostro passo, ogni movimento, ogni operazione. Che si tratti di conto corrente bancario o postale, che si tratti di un prodotto o di un altro che determina in qualche modo una certificata ricchezza, per cosi dire, l’Agenzia è pronta a colpire, in senso buono, nel primo approccio, con decisa sete di giustizia in eventuali successivi tentativi di confronto con la movimentazione stessa e con il contribuente.

Quel che c’è da sapere è molto semplice. Cosi come ogni regolamentazione potrebbe indurre a pensare, cosi come l’etica potrebbe spingere a concepire, è indubbio che non potrebbe essere fatta attività ufficiale, tramite movimentazione bancaria o postale di eventuali introiti non certificati. Diciamo, insomma, che ciò che utilizziamo attraverso i nostri conti corrente, inteso in somme di denaro, deve essere tutto, regolarmente certificato.

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L’Agenzia delle entrate sa tutto di noi: le modalità di intervento

L’approccio di cui si parlava in precedenza, da parte dell’Agenzia preposta al controllo fiscale ed alla regolare condotta, in ogni senso inteso, da parte dei contribuenti, si basa su una serie di valutazioni che la stessa istituzione pone in essere. Si verifica, quindi, che l’ammontare delle spese attraverso l’utilizzo, ad esempio, di un conto corrente bancario o postale, non super la giacenza media del conto stesso, valutazione molto semplice ed efficace.

Si va a controllare, quindi, che non ci siano entrate non certificate di soldi, come bene o male spesso accade un po’ a tutti. Si possono ricevere soldi ad esempio da parenti, da amici, e destinarli al proprio conto corrente. Ma consideriamo, noi stessi che certe somme non hanno una chiara e precisa connotazione verificabile.

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Altro strumento a disposizione dell’Agenzia delle entrate è poi la verifica patrimoniale del contribuente che non mostra entrate ufficiali. Altra modalità, insomma, capace di scovare il paradosso fiscale, per dirla in questo modo. L’Agenzia, insomma, se vuole, di noi, può sapere davvero ogni cosa.

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