La triste verità: il lavoro c’è ma agli italiani non piace

La favola della ricerca del lavoro, la situazione che vedrebbe gli italiani senza possibilità di guadagnare, di produrre. Non è tutto vero.

Nel nostro paese, il ritornello di chi non ha lavoro, quello che, insomma, si è portati a dire, a ripetere come triste cantilena è che non esistono opportunità, che non si da ai cittadini la possibilità di guadagnare onestamente e dignitosamente, non ci sono situazioni che alimentino la possibilità di assunzione, non esistono condizioni e quant’altro. Da qui, siamo tutti orientati a pensare che di lavoro, in effetti, ovunque, non ce ne sia.

La verità è però, purtroppo, un’altra. La verità è che il lavoro esiste, ed anche parecchio. Esistono cioè professioni che richiedono di continuo manodopera, forza lavoro, impegno, costanza, dedizione, anche con trattamenti economici ragionevoli e rispondenti alle logiche del mercato. La verità, è che queste professioni agli italiani non interessano. Gli italiani, vorrebbero, si, lavorare, ma dove più congeniale a loro, dove preferiscono loro insomma.

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La triste verità: lavori scartati in partenza perchè spesso troppo duri

Lavori
Lavori (Adobe)

La verità, insomma, è che gli italiani vorrebbero lavorare a modo loro, secondo le proprie preferenze, secondo le proprie logiche. Ovviamente, escludendo quest’impiego ed anche quest’altro, le possibilità di inserimento restano scarse, e quindi la situazione appare abbastanza complessa. Basterebbe, insomma, aver voglia di lavorare, voglia di impegnarsi, di mettersi in gioco, nonostante tutto e tutti. E poi, spesso, si riesce a meno di lavorare.

Edilizia, agricoltura, allevamento, panificazione, tessile, pulizia, sanità, questi i settori maggiormente scartati dagli italiani. Cosa emerge? Che forse gli italiani non vogliono sporcarsi le mani e soprattutto non vogliono “faticare”. Poi però purtroppo altre dinamiche fanno in modo che gli italiani non si accontentino di certi lavori. Su tutti? L’assistenzialismo.

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Il lavoro c’è ma non va bene per gli italiani, insomma, per i loro gusti, e poi lo Stato spesso sostiene chi è senza lavoro, per lungo periodo e con cifre anche abbastanza più dignitose. Sommiamo le due cose, il risultato è quello che vediamo ogni giorno. Niente occupati.

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