Assegno Unico: annunciato in pompa magna, ora mostra la sua vera faccia

A partire dal 1° luglio sarà possibile beneficiare dell’assegno unico per i figli. Una misura particolarmente attesa, che tuttavia sembra non convenire a tutti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Il 2020 è stato segnato dall’impatto del Covid che continua purtroppo ad avere delle ripercussioni negative sulle nostre vite sia dal punto di vista sociale che economico. Al fine di contrastare la diffusione del virus, infatti, ci viene chiesto di prestare attenzione a vari accorgimenti, come ad esempio l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento sociale. Se tutto questo non bastasse il governo ha optato per la chiusura di varie attività, con sempre più famiglie che si ritrovano a dover fare i conti con delle minori entrate. Un momento storico particolarmente difficile, che richiede l’attuazione di misure ad hoc. Ne sono un chiaro esempio i contributi a fondo perduto, ma anche il blocco dei licenziamenti, il bonus baby sitter e i congedi parentali.

Misure importanti, ma purtroppo non sufficienti, che vedono il governo al lavoro, al fine di approvare nuove misure che saranno contenute nel Decreto Sostegno Bis. In attesa di scoprire quali altre forme di aiuto saranno adottate, sono in molti ad essere curiosi di scoprire quale impatto avrà sulle nostre vite l’assegno unico per i figli. Quest’ultimo, ricordiamo, debutterà dal prossimo 1° luglio e verrà erogato dal 7° mese di gravidanza fino a 21 anni di età del figlio. Una vera novità che porta con sé anche molti dubbi. In particolare sono in molti a chiedersi se sarà davvero conveniente, oppure bisognerà fare i conti con alcune sorprese negative. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Assegno Unico: annunciato in pompa magna, ora mostra la sua vera faccia. Ecco cosa c’è da sapere

Assegno unico: novità per i figli maggiori di 21 anni
Assegno unico figli (Fonte foto: web)

A partire dal prossimo 1° luglio verrà erogato il tanto atteso assegno unico per i figli, con un importo massimo pari a 250 euro, a favore di tutte le famiglie con figli fino all’età di 21 anni. Una misura particolarmente attesa, che potrebbe portare con sé delle penalizzazioni. Come noto, infatti, l’assegno unico è stato pensato per andare a sostituire varie misure, tra cui l’assegno ai nuclei con almeno tre figli minori; assegno di natalità; premio alla nascita o all’adozione; detrazioni IRPEF per figli a carico; assegno per il nucleo familiare e fondo di sostegno alla natalità. In questo ambito desta particolare interesse la questione delle detrazioni per figli a carico, che si rivela essere la vera nota dolente della riforma in questione.

Le detrazioni, infatti, sono riconosciute in base all’età del figlio e al reddito percepito. Più precisamente è possibile beneficiarne anche se i figli sono maggiorenni, se quest’ultimi percepiscono redditi inferiori a 4 mila euro fino a 24 anni di età e 2.840,51 se superano i 24 anni. L’assegno unico, invece, permette di ottenere tali soldi solamente fino all’età di 21 anni, a patto che i figli risultino frequentare l’università, un corso professionale, svolgere un tirocinio, fare servizio civile siano impegnati a svolgere un lavoro con reddito basso. Una situazione che finirà, pertanto, per non offrire più alcun aiuto economico a partire dal 21esimo anno di età del figlio, permettendo allo Stato di risparmiare ben  7,8 miliardi di euro.

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Detrazioni per figli a carico: cosa cambia con l’assegno unico

Tra le noti dolenti dell’assegno unico famigliare, quindi, si annoverano le spese detraibili. A partire dal 1° luglio, infatti, le detrazioni fiscali per i figli a carico saranno eliminate, a favore dell’Assegno Unico per i figli. Per questo sono in molti a chiedersi come potranno i genitori detrarre tutte quelle spese che vengono sostenute per i figli che non lavorano, come ad esempio quelle sanitarie o universitarie.

Un rovescio della medaglia che potrebbe portare con sé più penalizzazioni che benefici. Al momento, comunque, nulla è dato ancora per scontato. Non resta quindi che attendere eventuali correzioni con i decreti attuativi, per capire quale sarà l’effettivo impatto dell’assegno unico sulla vite delle famiglie con figli.

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