Inps, attenti all’autocertificazione: ecco cosa c’è da sapere

Utile per richiedere vari tipi di prestazioni, quando è possibile utilizzare l’autocertificazione INPS? Ma soprattutto, come bisogna compilarla? Entriamo nei dettagli e scopriamolo assieme.

Il 2020 si presenta, senz’ombra di dubbio, come uno di quegli anni che difficilmente riusciremo a dimenticare. Segnato dall’impatto del Covid, quest’ultimo continua ad avere delle ripercussioni sulle nostre vite sia dal punto di vista sociale che economico. Al fine di contrastare la diffusione del virus, infatti, ci viene chiesto di prestare attenzione a vari accorgimenti, come ad esempio il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine. A peggiorare la situazione, inoltre, è la chiusura di molte attività, che costringe un numero crescente di famiglie a dover fare i conti con una grave difficoltà economica.

Per questo motivo il governo ha deciso di erogare degli aiuti economici, come ad esempio i contributi a fondo perduto. Per ottenere quest’ultim, ricordiamo, bisogna presentare apposita richiesta, autocertificando le perdite subite. L’autocertificazione, d’altronde, si presenta come una dichiarazione che permette di attestare di essere in possesso di determinati requisiti. Utile per la richiesta di vari tipi di prestazioni, sono allo stesso tanti i dubbi in merito. In particolare ci si chiede quando è possibile utilizzarla e come compilarla. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Inps, attenti all’autocertificazione: quando serve e come si compila

pensioni inps

Come già detto, sono vari i casi in cui è possibile utilizzare l’autocertificazione INPS al posto dei tradizionali certificati che vengono in genere rilasciati dalla Pubblica Amministrazione. Ne è un chiaro esempio la richiesta dei contributi a fondo perduto, per cui, appunto, è possibile auto certificare le proprie perdite. Ma non solo, l’Inps può richiedere la compilazione di un autocertificazione anche per tanti altri tipi di prestazioni.

Tra questi, ad esempio, si annoverano la richiesta dell’indennità di accompagnamento, oppure degli assegni per il nucleo familiare. Grazie a questa auto dichiarazione, quindi, l’istituto di previdenza chiede al soggetto interessato di attestare, sotto la propria responsabilità, di essere in possesso dei requisiti richiesti per accedere alla prestazione oggetto di interesse.

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Ovviamente ogni soggetto richiedente dovrà provvedere a compilare l’autocertificazione a seconda del beneficio per cui intende presentare richiesta. Ma non solo, bisogna sapere che stando alla normativa vigente, gli uffici pubblici sono obbligati ad accettare l’autocertificazione. Quest’ultima, ricordiamo, deve presentare in genere le seguenti informazioni:

  • nome, cognome e data di nascita;
  • residenza e cittadinanza;
  • stato civile;
  • composizione del nucleo famigliare;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • assenza di condanne penali;
  • situazione occupazionale e reddituale;
  • assolvimento dell’obbligo di leva;
  • eventuali attività svolte presso la Pubblica amministrazione.
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