Vaccino, interviene l’Inail: i 6 punti chiave per farlo al lavoro

Vaccinarsi in azienda è possibile. A patto che questa rispetti tutte le prerogative necessarie. L’Inail traccia le linee guida per impresa e lavoratore.

Inail vaccini
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Punti vaccinali per procedere alla somministrazione delle dosi anti-Covid nei luoghi di lavoro. La guida dell’Inail chiarisce quali saranno i passi da compiere per la loro attivazione, al fine di garantire i requisiti di sicurezza necessari alla prosecuzione delle attività lavorative in sede. Un vademecum a tutti gli effetti, che mira a fornire alle imprese le indicazioni utili alla procedura ma anche a specificare i requisiti minimi da rispettare per ottemperare alla campagna vaccinale. In particolare, accanto alla garanzia di efficacia e sicurezza, anche l’organizzazione dell’attività, i corsi di formazione del personale sanitario e anche la programmazione dell’eventuale seconda dose.

Sei punti quelli indicati dall’Inail. Fondamentali e imprescindibili, al fine di soddisfare tutte le richieste dell’autorità sanitaria e procedere in modo celere alla somministrazione del vaccino anti-Covid sui luoghi di lavoro. E’ lo stesso Istituto a parlare di “presupposti imprescindibili” per la campagna vaccinale, che passerà dall’assolvimento, innanzitutto, del requisito della disponibilità dei vaccini. Abbastanza scontato e, probabilmente per questo, piazzato all’apice delle prerogative angolari. Di lì, infatti, lo scioglimento della matassa è abbastanza semplice: disponibilità dell’azienda, quella del medico, le condizioni di sicurezza, l’adesione volontaria dei dipendenti (previa informativa), rispetto e tutela della privacy e prevenzione di eventuali forme discriminatorie.

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Vaccini, interviene l’Inail: i punti fondamentali per farlo al lavoro

Fondamentale, al fine di soddisfare quanto sopra, che l’azienda inserita nella procedura vaccinale vada a garantire “i requisiti di efficacia, efficienza e sicurezza“. Di fatto, gli stessi che deve soddisfare qualsiasi struttura adibita alla vaccinazione. L’importante è che si rispettino le prerogative di “tempestività, efficacia e adesione”, necessari all’assolvimento della procedura nei tempi e soprattutto nei modi. Del resto, la vaccinazione sul luogo di lavoro rappresenta un’importante alternativa ai centri vaccinali ordinari. Anche e soprattutto in virtù dei requisiti ai quali le aziende sono chiamate a ottemperare.

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La modalità di adesione dell’impresa dev’essere comunicata alla Asl di riferimento. Per quanto riguarda i materiali idonei alla somministrazione delle vaccinazioni, come ricorda l’Inail, l’azienda deve dotarsi (sempre tramite Asl) di tutti gli strumenti utili allo svolgimento della pratica in sicurezza. Accanto alle strumentazioni mediche, saranno necessarie le unità informatiche utili alla trasmissione dei dati all’autorità regionale, che provvederà poi a registrare l’avvenuta vaccinazione. In caso la tipologia di vaccino lo richieda, sarà necessario che l’azienda preveda la somministrazione della seconda dose. Secondo le stesse modalità nelle quali è avvenuta anche la prima.

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