45 mila euro accreditati per sbaglio: attenti alle possibili conseguenze

Sbagliare è umano e non a caso è sufficiente cambiare una sola cifra dell’Iban per inviare i soldi sul conto errato. Come bisogna comportarsi, quindi, nel caso in cui si ricevano soldi non di propria competenza? Entriamo nei dettagli e scopriamolo assieme.

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Tra bollette, rata del mutuo o canone di affitto da pagare, fino ad arrivare alle varie esigenze quotidiane, sono davvero tante le spese da dover continuamente sostenere. Proprio per questo motivo ci ritroviamo a mettere spesso mano al portafoglio, al fine di effettuare i vari pagamenti. Che si tratti di denaro contante oppure bonifici bancari, in ogni caso si tratta di esborsi che vanno ad incidere, inevitabilmente, sul proprio budget famigliare. Proprio per questo motivo è sempre bene prestare la massima attenzione, onde evitare di dover fare i conti con possibili inconvenienti. In alcuni casi, d’altronde, presi dai vari impegni giornalieri, può capitare di commettere qualche sbaglio.

Basti pensare ad esempio ai bonifici bancari, per cui è richiesto l’inserimento di determinati dati, tra cui ovviamente l’Iban. Proprio quest’ultimo può, in alcuni casi, indurre in errore. È sufficiente, in effetti, invertire o cambiare una lettera o un numero, per fare in modo che i propri soldi finiscano sul conto sbagliato. Una situazione che si presenta, a differenza di quanto si possa pensare, molto spesso. Proprio per questo motivo sorge spontanea una domanda. Come bisogna comportarsi? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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45 mila euro accreditati per sbaglio: spetta la restituzione dei soldi?

Conto corrente default

Il conto corrente rappresenta il posto sicuro dove poter conservare i propri soldi. Allo stesso tempo non si può fare a meno di pensare alle possibili cattive notizie, come ad esempio l’incubo della patrimoniale o comunque le commissioni che bisogna puntualmente pagare. Oltre al capitolo costi, però, bisogna fare i conti con possibili imprevisti. Ne è un chiaro esempio quanto successo qualche tempo ad un pensionato, che si è visto accreditare all’improvviso sul conto ben 45 mila euro. Nel caso in questione il signore era convinto si trattasse di un bonifico del figlio della Germania, come risultato di un indennizzo.

Proprio per questo motivo aveva provveduto a spendere i soldi. Quasi un mese dopo, però, ha dovuto fare i conti con una vera e propria doccia gelata. La banca, infatti, accorgendosi dell’errore, ha chiesto al cliente di restituire i soldi. Una situazione, quella appena descritta, che si propone molto più spesso di quel che si pensi. Proprio per questo motivo sorge spontanea una domanda: in caso di errato accredito sul conto bisogna restituire i soldi? A fornire una risposta in merito ci pensa la sentenza n. 8459/2019 della Corte di Cassazione.

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Grazie a questa sentenza si evince come la semplice mancata restituzione del denaro non possa essere considerata causa sufficiente a far scattare il reato di appropriazione indebita. Allo stesso tempo si fa riferimento all’articolo 2033 del codice civile, il quale tratta il tema dell’indebito arricchimento. In particolare viene spiegato come in caso di pagamento non dovuto, il soggetto che riceve la somma non abbia alcun diritto di trattenerla. Proprio per questo motivo chi ha pagato ha pieno diritto alla restituzione, più gli interessi a partire dal giorno in cui è stato effettuato il pagamento.

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