Ferrovie, pochi cerotti nell’annus horribilis: cosa aspettarsi nel 2021

Nonostante il calo subito nei ricavi, il gruppo Ferrovie dello Stato ha assorbito il colpo della pandemia e si prepara a un piano di investimenti per l’anno in corso.

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Foto di Erich Westendarp da Pixabay

Il contraccolpo della crisi economica innescata dal coronavirus si è fatta sentire in ogni campo, non solo fra le piccole e medie imprese. Basti pensare che un ente come le Ferrovie dello Stato, pur riuscendo a limitare i danni, ha messo a referto un calo dei ricavi operativi pari al 12,8%, ossia 10,8 miliardi. Per quanto riguarda il trasporto di persone, l’emergenza sanitaria ha colpito più duramente: 5 miliardi di ricavi, ovvero -2,5 rispetto all’anno precedente. Numeri che la dicono lunga su quanto il lockdown prima e le restrizioni poi abbiano influito sull’andamento degli affari. Una flessione probabilmente mai vista, almeno in queste proporzioni.

Restando ai numeri, la frenata di Ferrovie nel 2020 è stata evidente anche in altre voci del bilancio. L’ebitda, ad esempio, ha fatto segnare una frenata del -37,4% rispetto al 2019, fermandosi a 1,6 miliardi. Tutto sommato contenute le perdite, che si attestano a 562 milioni a fronte di un cumulo pari a 1 miliardo di euro di effetti negativi portati dalla pandemia da Covid-19. Ma il gioco dei numeri non sembra aver scoraggiato i vertici delle Ferrovie, tutt’altro che propensi a rallentare la strategia nell’ambito degli investimenti.

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Ferrovie, pochi cerotti nell’annus horribilis: il piano per l’anno in corso

Può sembrare un paradosso ma, anche a fronte di contrazioni piuttosto ingenti in termini di volume d’affari, l’assorbimento comunque buono dell’impatto della pandemia consente alla società di non rinunciare a una pianificazione a lungo termine. Anzi, nei giorni scorsi si era parlato del piano assunzioni che, praticamente in tutta Italia, Ferrovie ha messo sul piatto al fine di fornire una risposta all’emergenza occupazionale provocata dal virus. Questo perché, nonostante tutto, la solidità patrimoniale del gruppo si è confermata a 41,4 miliardi, mentre la posizione finanziaria si posiziona a 8,9 miliardi di euro.

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Anche in questo caso i numeri parlano. E consentono, nonostante tutto, di ragionare in relativa tranquillità. Nel 2021, infatti, Ferrovie si appresta a premere sull’acceleratore per quanto riguarda l’ambito degli investimenti e delle gare. Sul quale imprime una crescita addirittura del 5% rispetto al 2019, ovvero l’anno pre-pandemico. Ma non solo. Ferrovie ha infatti garantito che sosterrà finanziariamente anche il settore degli appalti e delle costruzioni, disponendo uno stanziamento pari a 1 miliardo di euro. Del resto, come spiegato dall’ad Gianfranco Battisti, le azioni di rilancio del 2021 certificheranno “il ruolo di centralità per lo sviluppo dell’Italia” del gruppo Fs.

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