Grande beffa per gli albergatori italiani: a Pasqua solo vacanze all’estero

In Italia gli alberghi dovranno rimaner chiusi durante il periodo pasquale, ma la gente potrà spostarsi all’estero. Un paradosso che ha scatenato la protesta di Federalberghi 

Alberghi chiusi, vacanze all'estero
Fonte Pixabay

La Pasqua si avvicina, ma come lo scorso anno sarà blindatissima e contrassegnata da notevoli restrizioni. Ci si dovrà attenere alle regole della zona rossa e non sarà possibile andare in vacanza in altre zone del territorio nazionale.

Gli alberghi saranno chiusi, con gravi perdite per il settore, già notevolmente falcidiato dalla lunga fase pandemica. A rendere il tutto ancor più “frustrante” è la possibilità di poter andar partire per mete estere.

Secondo il Dpcm del 2 marzo infatti questa possibilità esiste qualora il paese di destinazione faccia parte della lista C (quelli a basso rischio epidemiologico) del documento redatto dall’Esecutivo. Ovviamente alla partenza e all’arrivo bisogna effettuare i test anti-covid o sottoporsi ad un periodo di isolamento (a seconda del paese in cui si decide di andare).

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Alberghi chiusi in Italia per le vacanze di Pasqua: Federalberghi si ribella

Quindi, il sunto della situazione è che non ci si può spostare tra regioni e in alcuni giorni anche tra comuni, ma si può andare oltreconfine. Un vero e proprio paradosso che ha scatenato la reazione veemente di Federalberghi.

A tal proposito ha detto la sua il presidente Bernabò Bocca, secondo cui questa situazione non è ammissibile: “Non ci si può muovere tra comuni, ma si può prendere un volo per andare alle Canarie. Tutto ciò mentre l’85% degli alberghi sparsi sul territorio nazionale dovrà rimanere chiuso in ottemperanza delle normative anti-covid”.

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Una vera e propria mazzata per il turismo italiano considerando anche che le prospettive per la stagione estiva al momento non sembrano delle più rosee. Non tutte le strutture riusciranno a resistere anche questa ennesima restrizione.

Per questo l’avvento del certificato vaccinale a giugno rappresenta un’ancora di salvezza per tutto il comparto, desideroso di ripartire in sicurezza. Un sistema che consente di comprendere come è messo un determinato paese e di capire se le singole persone sono vaccinate o se risultano negative al coronavirus. 

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