Pensioni di invalidità: ecco gli arretrati fino a 5 anni, chi ne ha diritto?

Pensioni di invalidità, ecco cosa cambia in meglio e chi potrà anche richiedere gli arretrati: novità anche per gli aumenti

Invalidità civile (Fonte foto: web)

Nuovo trattamento per i titolari di invalidità civile al 100%, nell’età compresa tra i 18 ed i 60 anni, per loro, ecco la maggiorazione economica riconosciuta di ufficio, che sarà di 286 euro mensili, fino ad un massimo di euro 651, per 13 mensilità. La novità, sorprassa la legge precedente che prevedeva questo bonus solo per chi avesse superato i 60 anni. Chi avrà da oggi questo riconoscimento però, non potrà approfittare degli arretrati alla data 20 luglio 2020, ma c’è una categoria che sì, potrà avere gli arretrati, fino a 5 anni.

Intanto, a proposito di pensioni, spiacevole novità per quelle di aprile, per un vasto pubblico di pensionati, ma non per tutti. Dicevamo degli arretrati fino a 5 anni: validità di indennizzo per chi a luglio del 2020, aveva già superato il compimento dei 60 anni. Vediamo in che modo.

Leggi anche>>> Pensioni e prelievo forzoso, il binomio da incubo: quando può succedere

Pensioni di invalidità, requisiti per aumento ed arretrati

Per chi avesse già compiuto 60 anni, qualora il beneficio non fosse stato ancora attribuito d’ufficio dall’Inps, ecco la possibilità di fare domanda. Chi può richiedere gli arretrati fino a 5 anni, è il pensionato che: in data 20 luglio 2020 abbia già superato l’età anagrafica di 60 anni; sia titolare di una pensione di invalidità civile totale, della pensione per ciechi civili assoluti o per sordomuti o, ancora, di una pensione di inabilità al lavoro; possa rispettare i requisiti reddituali interni all’art. 38 della legge n. 448/2001. In caso di persona celibe il limite di reddito personale è di €. 8.469,63, mentre per i coniugati si parla di limite di reddito di €. 14.447,42. Per il secondo, è necessario che si rispettino entrambi i limiti, sia quello personale che quello coniugale. Nel calcolo, sono considerati tutti i redditi, anche esenti ai fini irpef; quindi sia l’assegno ordinario contributivo sia quello di invalidità, esclusa invece l’indennità di accompagnamento.

Tante quindi le novità per gli invalidi civili. Tra l’altro, ecco ancora dei bonus che può ottenere, chi è titolare di una Legge 104. Per quanto riguarda invece un aumento della pensione, spiega l’Inps che ha possibilità chi non dovesse, da non coniugato, possedere redditi per più di € 469,63; coiniugati che abbia un reddito inferiore a € 8.469,63, e redditi cumulati con quello del coniuge di importo annuo non superiore a € 14.447,42.

Leggi anche>>> Pensione anticipata: si cambia, ecco cosa c’è da sapere

Per la valutazione dei requisiti, sono considerati anche i redditi di qualsiasi natura, vale a dire quelli soggetti di Irpef, quelli tassati alla fonte e quelli esenti da Irpef, sia del titolare che del coniuge. I redditi che non possono concorrere al calcolo, sono invece:

  • Reddito della casa d’abitazione;
  • pensioni di guerra;
  • indennità di accompagnamento;
  • importo aggiuntivo di 300.000 lire (154,94 euro) previsto dal comma 7 dell’articolo 70 della legge 23 dicembre 2000, n. 388,
  • i trattamenti di famiglia;
  • indennizzo inerente la legge 25 febbraio 1992, n. 210, in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati.
Impostazioni privacy