Emergenza Covid, la risposta dell’Europa: le agevolazioni dei Paesi chiave

Dalla Francia alla Germania, passando per l’Italia: la strategia dell’Europa contro la crisi. L’indagine di Selectra sulle soluzioni adottate dai Paesi membri.

Europa
Foto di Bruno /Germany da Pixabay

Se c’è una cosa che l’emergenza coronavirus ha indicato, è quanto l’istituzione europea giochi un ruolo importante per i Paesi membri. O meglio, la risposta attesa da Bruxelles alle limitazioni, alla crisi sanitaria ed economica imposta dalla pandemia, è diventato il vero banco di prova per l’Unione europea. Più della Brexit, più del Patto di Stabilità. E di sicuro, più del tema dell’allargamento. Una strategia anti-crisi messa in campo innanzitutto a livello economico, con gli stanziamenti del Recovery Fund, e anche politico in qualche modo, richiedendo agli Stati membri una pianificazione ad hoc sulle intenzioni di utilizzo.

Un programma contro Covid che, al momento, ha prodotto risposte alterne. Ma un’indicazione l’ha data: l’Europa, come istituzione in sé, riveste ancora una sorta di importanza strategica. D’altronde, il piano di stanziamento risorse Bruxelles lo ha effettuato, affidando però ai governi nazionali l’onere di gestire i fondi. Certo, poi tutto andrà valutato una volta che il Patto di Stabilità tornerà in vigore (si parla del 2023). Solo allora vedremo chi sarà in grado di restare a galla, posto che l’obiettivo era sì fornire aiuti ma non imbastire una politica assistenziale. In sostanza, imprimere un colpetto all’ingranaggio della ripartenza, per fare poi in modo che gli Stati possano camminare soli.

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Detto dell’Europa, bisogna vedere cosa hanno fatto gli europei. Dell’Italia (e ci mancherebbe) si è parlato a lungo, specie di questi tempi, caratterizzati dall’attesa del Decreto Sostegni. A un anno ormai dallo scoppio della pandemia, i pagamenti delle utenze non sono stati sospesi e i cittadini europei, pur se in difficoltà, alle spese base hanno dovuto far fronte. Praticamente in ogni Paese la situazione è stata più o meno la stessa, con frenata dell’economia, riduzione del lavoro e, di conseguenza, degli stipendi. Dal gas alla luce, passando per internet a casa (fondamentale per smartworking e dad), i governi hanno cercato di far fronte all’emergenza disponendo qualche agevolazione.

Emergenza Covid, la risposta dell’Europa: le strategie dei Paesi membri

Francia e Belgio

Un’indagine di Selectra ha messo a confronto le strategie di alcuni dei principali Paesi europei. E dallo studio è emerso che, chi più chi meno, ogni governo ha adottato soluzioni simili. In Francia, però, è accaduto qualcosa di diverso: nessuna agevolazione dal governo per le utenze ma solo dai singoli gestori, per le famiglie come per le piccole imprese (qui la sospensione governativa è arrivata).

Nel vicino Belgio, invece, disposta la Tariffa sociale, per una larga platea di beneficiari. Diversi i provvedimenti a seconda delle Regioni: nelle Fiandre il risarcimento automatico avviene una tantum per le famiglie in difficoltà (202,68 euro); in Vallonia il bonus del contatore prepagato per chi ne è in possesso: 50 euro sulla bolletta per l’elettrico e di 150 per il gas.

Europa occidentale: Spagna e Portogallo

Più generosa la Spagna, con il governo Sanchez che aveva decretato come illegale la sospensione della fornitura in pandemia (nelle prime case), sia delle utenze di luce e gas che di internet. Stessa cosa per gli aumenti dei prezzi. Disposto poi un bonus energia per i disoccupati o coloro messi in stato di fermo dal lavoro dalla pandemia. Meglio ancora in Portogallo, dove l’interruzione delle utenze è stata del tutto vietata. Durante il lockdown, inoltre, il governo ha pagato il 10% delle bollette, disponendo per i più indigenti anche il pagamento a rate.

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Germania

Stessa disposizione del Portogallo anche per il governo tedesco. Stop al taglio delle forniture e delle telecomunicazioni per coloro non in grado di pagare tra aprile e giugno 2020. E ancora, riduzione della Tassa sull’Energia (del 16% da luglio a dicembre 2020) e rateizzazione delle bollette da parte dei fornitori. Incentivi fiscali anche per le imprese in materia energetica.

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