Wardriving, la pratica che mette in pericolo le connessioni di casa

Il wardriving seppur sia diminuito rispetto al passato è ancora piuttosto diffuso. Come si svolge questa attività che ha come obiettivo quello di navigare sul web con reti altrui 

Wardriving
Fonte Pixabay

Qualcuno la conosce, qualcun altro no, eppure si tratta di un’attività purtroppo ancora in auge. Si tratta del “wardriving”, che in poche parole non è altro l’azione di intercettazione di reti wi-fi poco protette spostandosi in macchina (ma anche in bicicletta o piedi) con un pc portatile.

Una volta individuata l’esatta posizione della rete si possono pubblicare le coordinate geografiche su un apposito sito web. Un meccanismo di condivisione che consente a più persone di potersi connettere attraverso quel determinato wi-fi. Un danno abbastanza consistente per colui che viene “smascherato” visto che oltre a “pagare per tutti” si vedrà anche rallentare la connessione, visto il quantitativo di dispositivi che potenzialmente potrebbero agganciarsi alla rete.

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Wardriving: come agiscono gli hacker e come difendersi da questi attacchi

In realtà il tutto potrebbe diventare ancor più grave in caso di furto di dati e altre azioni lesive per la privacy del malcapitato utente. In linea di massima però si arriva a compiere gesti simili principalmente per “scroccare” la connessione altrui.

Per poter portare a termine il diabolico piano bisogna essere dotati di un pc o smartphone dotato di scheda di rete compatibile con lo standard wireless 802.11, un’antenna che possa operare sulla banda dei 2.4 Ghz, software e app per rilevare il livello di ricezione del segnale e ovviamente un mezzo con il quale spostarsi (in macchina si destano molti meno sospetti).

Purtroppo a facilitare il compito a questi personaggi loschi sono anche alcune che persone che non cambiando la password preimpostata al momento dell’attivazione si espongono a maggiori rischi.

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Quindi il primo consiglio utile per evitare queste spiacevoli soprese, sta proprio nell’impostare una password propria, che sia difficile da decodificare. Successivamente bisogna attivare un sistema di crittografia e di un protocollo di sicurezza per la propria rete (Wpa, Wpa2 o Wep). Il resto lo fa l‘installazione costante degli aggiornamenti, che permettono di non perdere i dati relativi alla sicurezza.

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